Categorie: Cronaca
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31 Ottobre 2024 18:40

Incendio devastante a Milano: tre indagati per cooperazione colposa

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Un incendio ha distrutto 16 appartamenti a Milano, senza vittime ma con gravi danni.

Un incendio che ha scosso Milano

Nel maggio del 2023, un incendio devastante ha colpito il cuore di Milano, precisamente in via Pier Lombardo, nella zona di Porta Romana. L’evento ha causato danni ingenti, distruggendo 16 appartamenti e danneggiando diversi edifici circostanti, tra cui il teatro Franco Parenti e un istituto scolastico. Fortunatamente, non si sono registrate vittime o feriti, grazie alla prontezza di passanti e personale scolastico che hanno evacuato l’area in tempo.

Le indagini e le responsabilità

La procura di Milano ha avviato un’inchiesta, notificando l’avviso di conclusione indagini a tre persone coinvolte nell’incidente. Tra questi, il legale rappresentante di Linde Medicale srl e Linde Gas Italia srl, e il conducente del furgone che ha innescato il rogo. Le indagini, condotte dal nucleo investigativo antincendi dei vigili del fuoco, hanno rivelato che l’incendio è stato provocato da un recipiente criogenico di ossigeno liquefatto, noto come “stroller”, che non era stato adeguatamente fissato all’interno del veicolo.

Le conseguenze del rogo

Le fiamme, alimentate dall’esplosione delle bombole di ossigeno, hanno propagato il fuoco a diversi edifici vicini, causando danni significativi. In totale, oltre ai 16 appartamenti distrutti, sono stati colpiti anche due studi professionali e tre negozi. La procura ha sottolineato che la mancanza di vittime è stata una fortuna, poiché l’incendio iniziale ha permesso una rapida evacuazione. Tuttavia, le indagini hanno messo in luce la scarsa formazione del conducente del furgone e la mancanza di controlli da parte di Linde Medicale riguardo al trasporto di materiali pericolosi.

Le implicazioni legali e future

I tre indagati hanno ora 20 giorni per presentarsi davanti al pubblico ministero e al procuratore aggiunto, per chiarire la loro posizione. La procura ha evidenziato che la responsabilità non ricade solo sul conducente, ma anche sull’azienda che non ha garantito adeguate misure di sicurezza e formazione. Questo caso solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza nel trasporto di materiali pericolosi e sull’importanza di procedure rigorose per prevenire incidenti simili in futuro.