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La mattina del 24 ottobre, un furto in un bar di viale Giovanni da Cermenate si è trasformato in un tragico omicidio. Eros Di Ronza, un ladro di 37 anni, è stato ucciso a colpi di forbici dai gestori del locale, Shu Zou e Liu Chongbing. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla legittimità della difesa e sulle reazioni dei proprietari di fronte a una serie di furti subiti in precedenza.
Secondo le ricostruzioni, i due ladri hanno forzato l’ingresso del bar alle 5 del mattino. Di Ronza, una volta dentro, è stato sorpreso da Zhou, un dipendente del bar, che ha reagito colpendo il ladro con una forbice. La situazione è degenerata rapidamente, con Zhou e suo zio che hanno aggredito Di Ronza, infliggendogli almeno 36 ferite. La brutalità dell’attacco ha portato alla morte immediata del ladro, sollevando interrogativi sulla proporzionalità della reazione dei gestori.
Entrambi i responsabili sono stati arrestati e posti ai domiciliari, accusati di omicidio volontario. La giudice Tiziana Gueli ha deciso di non riconoscere la legittima difesa, considerando il contesto e la frustrazione accumulata dai proprietari del bar. Questo caso ha riacceso il dibattito sulla legittima difesa in Italia, con opinioni contrastanti su come dovrebbero comportarsi i cittadini di fronte a situazioni di pericolo. Le immagini della scena e le testimonianze raccolte dagli inquirenti saranno fondamentali per determinare le responsabilità e le eventuali attenuanti.