Sequestro di 10 milioni legati a una frode sul ‘Bonus facciate’ per 67 edifici
Recenti indagini condotte dalla guardia di finanza di Thiene hanno portato alla luce un’operazione illecita riguardante crediti d’imposta relativi al ‘Bonus facciate’.
Nei giorni scorsi, a Vicenza, sono stati confiscati 10 milioni di euro ritenuti non genuini. I fondi erano detenuti da 32 soggetti, tra aziende e privati, inclusi alcuni a Milano.
L’azienda coinvolta, che aveva la sua sede fino al 2019 in provincia di Firenze, si è poi spostata nel vicentino e ha dichiarato bancarotta. Le indagini hanno rivelato che il suo rappresentante legale ha trasferito, prima del fallimento, crediti d’imposta per il ‘Bonus facciate’ che superavano i 10 milioni di euro.
Dopo la prima cessione, la società ha venduto tutti i crediti a nove altre imprese, di cui cinque erano già sotto indagine per evasione fiscale. Queste ultime hanno successivamente effettuato ulteriori trasferimenti dei crediti a vari operatori economici della parte centro-settentrionale del Paese.
Secondo quanto emerso, i crediti in questione sono stati creati e trasferiti tramite false dichiarazioni sulla piattaforma dell’Agenzia delle entrate, relative a lavori di ristrutturazione per 67 immobili situati tra Parma, Rosolina ed Eraclea, che non risultano nel registro ufficiale degli immobili italiani.
In aggiunta, le fatture relative al restauro delle facciate non sono state emesse, e il primo cedente dei crediti non risulta né proprietario né affittuario di immobili. La violazione consiste in una truffa aggravata finalizzata ad ottenere finanziamenti pubblici. I fondi, ammontanti a 10 milioni di euro, sono stati confiscati nelle città di Milano, Firenze, Bologna, Venezia, Roma, Pistoia, Pisa, Modena, Padova e Ravenna.