Categorie: Cronaca
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16 Ottobre 2024 14:09

Dieci scafisti egiziani sono stati fermati a Milano: ricevevano 6.000 euro per ogni migrante proveniente dalla Libia

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Arrestati dieci scafisti egiziani a Milano: traffico di migranti dalla Libia verso l'Europa smantellato

Nella città di Milano, dieci scafisti egiziani sono stati arrestati poiché richiedevano 6mila euro per ogni migrante proveniente dalla Libia.

Questa rete operava clandestinamente, gestendo rotte pericolose dall’Africa settentrionale verso l’Europa. Le autorità hanno smantellato un’importante organizzazione criminale di trafficanti di esseri umani, che operava in Egitto, Libia e in altre nazioni europee.

Arresto di individui accusati di associazione per delinquere

L’operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, ha portato all’arresto di questi individui, accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare e all’esercizio illegale di attività creditizie.

Organizzazione dei viaggi e arresti in varie aree

Questi soggetti organizzarono viaggi mediante imbarcazioni dal territorio libico. Gli arrestati sono stati localizzati in varie aree, tra cui Milano, Firenze, Asti, La Spezia e Pavia, e sembrano essere parte di un vasto network internazionale. Si stima che siano responsabili di almeno otto viaggi di migranti egiziani via mare, con imbarcazioni partite dalla Libia, alcune delle quali sono giunte a Lampedusa, Civitavecchia e cinque su coste greche.

Un’altra traversata diretta verso l’Italia si è conclusa in un’operazione di soccorso a causa dell’imbarcazione in avaria.

Trasferimenti di migranti irregolari in Grecia

Inoltre, gli arrestati hanno gestito trasferimenti di migranti irregolari in Grecia attraverso la rotta balcanica. Il costo del traffico per ogni migrante diretto verso l’Italia variava dai 4.000 ai 6.000 euro, importi che solitamente venivano pagati da familiari o amici. Per la rotta greca, invece, i migranti dovevano sborsare tra i 3.000 e i 5.000 euro.

Indagini e rete di collegamenti internazionali

Le investigazioni, iniziate lo scorso luglio, hanno rivelato l’esistenza di una cellula milanese collegata a una rete più ampia, con legami in Egitto, Libia e in vari stati europei. Gli inquirenti hanno mappato il ruolo di numerosi individui, dotati di specifiche competenze e relazioni internazionali, che hanno dato vita a una solida rete di collegamenti tra operatori attivi in Nord Africa e in Europa.

Attività delle “rifugi sicuri” in Libia e raccolta di fondi

In particolare, è emersa l’attività di persone incaricate della gestione delle cosiddette “rifugi sicuri” in Libia, nonché dell’approvvigionamento di beni essenziali per i migranti durante il loro soggiorno nel paese nordafricano, come alimenti, acqua, telefoni satellitari e schede telefoniche. È stata altresì documentata la raccolta di fondi necessari per coprire i costi dei vari tragitti e l’individuazione delle imbarcazioni destinate a attraversare il Mediterraneo.

Modus operandi e metodo hawala

Il gruppo seguiva un modus operandi ben definito: dopo aver fissato la partenza dall’Egitto, i migranti trasferivano le somme ai facilitatori a Milano; da lì, venivano trasportati in Libia attraverso il confine egiziano da complici. Una volta giunti in Libia, erano presi in carico dai facilitatori locali e sistemati nelle safe house sparse in diverse aree, in attesa della partenza. Durante questo periodo, che poteva prolungarsi anche per mesi e in condizioni pessime, alcuni migranti subivano spostamenti improvvisi per evitare i controlli sempre più serrati delle autorità libiche.

Dopo aver raggiunto l’Europa a bordo di natanti non sempre adatti, gli indagati hanno a volte cercato di facilitare l’ottenimento dei permessi di soggiorno per i migranti irregolari o di garantirne il passaggio da Milano verso altre località. Per quanto riguarda i facilitatori operanti in Nord Africa, in particolare in Egitto e Libia, è emerso che agivano come vere e proprie agenzie turistiche, occupandosi di reperire migranti, concordare costi e organizzare il viaggio verso le destinazioni europee.

Per saldare gli importi stabiliti, è stato impiegato il metodo hawala, un sistema informale di trasferimento di denaro in cui individui si mettono d’accordo tra loro. In questo sistema, l’ammontare del sovrapprezzo applicato da chi gestisce le operazioni, noto come hawaladar, tende di solito a essere superiore a quello praticato dalle aziende che operano legalmente nel settore dei trasferimenti di denaro.