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Ieri sera a Rozzano, la comunità si è unita in ricordo di Manuel Mastrapasqua.
Un numeroso gruppo di cittadini ha dato vita a una fiaccolata, ispirata dai social media, che ha attraversato la città. Il corteo ha avuto inizio da piazza Foglia, sede del Municipio, e si è diretto verso via Lillà, al numero 13, dove il giovane viveva con la sua famiglia. All’arrivo, la gente ha applaudito a lungo, esprimendo solidarietà alla madre, alla sorella e al fratello di Manuel. In quel momento, un coro unanime ha lanciato un grido: “Giustizia per Manuel“.
L’atmosfera era surreale, interrotta solo dal suono dei fuochi d’artificio che risuonavano frequentemente nel quartiere.
La fiaccolata ha poi ripreso il percorso quotidiano che Manuel seguiva per andare al lavoro, una strada che quella notte non ha potuto percorrere a causa di un tragico omicidio avvenuto per una rapina. Il gruppo si è poi fermato in viale Romagna, sotto la torre Telecom, dove Manuel è stato trovato dai carabinieri poco prima di morire.
Tutta Rozzano era presente, con molti che si erano affacciati per ricordare il ragazzo assassinato senza motivo.
Numerose candele e lumi sono stati posti nel luogo in cui Manuel ha perso la vita. In seguito, è nata una preghiera collettiva: il Padre Nostro, recitato spontaneamente da tutti i presenti senza la necessità di un sacerdote. Una manifestazione di affetto e spiritualità, un modo per accompagnare Manuel nel suo ultimo viaggio.
Emozione, tristezza e lacrime hanno pervaso l’atmosfera.
Gli occhi del sindaco Ferretti brillano di commozione: “Ho avuto un colloquio con la madre di Manuel e con i suoi familiari, portando le condoglianze di tutta la comunità, offrendomi per qualsiasi necessità. È certo che il giorno del funerale ci sarà un lutto ufficiale”. Questo lutto ha già preso avvio per i cittadini di Rozzano: “Nessuno potrà restituire Manuel alla madre – afferma una donna in testa al corteo – Da oggi Manuel appartiene a tutti noi, a tutta Rozzano.
Non lasceremo soli i suoi cari”. “Sono qui per chiedere giustizia per Manuel, non conoscevo la sua famiglia, ma chi ha commesso l’errore deve affrontare le conseguenze – ribadisce Mauro Schicci – l’assassino deve rimanere in prigione fino all’ultimo giorno”. Tra la folla, c’è una ragazza di 14 anni, con gli occhi colmi di lacrime, accanto alla madre. Si chiama Cristina ed è originaria dell’Ucraina: “Perché avvengono simili tragedie? Noi viviamo in guerra e molti giovani sono morti per niente, mentre qui state bene.
Non è possibile che accadano queste cose”. E c’è chi chiede maggiore sicurezza: “È necessario un distaccamento dei carabinieri a Rozzano e controlli costanti per fermare questa barbarie”, afferma Domenico Anselmo. Infine, c’è chi si rivolge anche alla premier Giorgia Meloni: “Hanno realizzato cose straordinarie a Scampia – racconta uno dei ragazzi di Area 51 – perché non mandano l’esercito qui e non intervengono per salvare Rozzano? Servono misure forti in tutte le città”.
Desideriamo esprimere con fermezza la nostra solidarietà alla famiglia della vittima. È essenziale intensificare la presenza delle forze dell’ordine e stabilire un commissariato di Polizia di Stato nel Sud di Milano. Queste sono le affermazioni di Oscar Bersi. Inoltre, è fondamentale potenziare la Tenenza dei Carabinieri per garantire un servizio continuo, integrandosi con l’operato della polizia locale.