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Un esposto è stato presentato presso la Procura con l’obiettivo di attirare l’attenzione della magistratura sul fenomeno dell’abusivismo nel settore dei trasporti pubblici non di linea.
Analoghe comunicazioni sono state inviate anche al Comune, alla Prefettura e alla Città metropolitana di Milano. L’iniziativa legale è promossa dall’associazione T.Asso Taxi, composta da circa cento membri e affiliata a Confartigianato Imprese. Gli Ncc, in particolare quelli che, secondo i tassisti, utilizzano l’app Uber per prendere passeggeri in strada e si trovano nei pressi degli hotel centrali e delle aree turistiche, sono nel mirino. “Vogliamo richiamare l’attenzione” si legge all’inizio dell’esposto redatto dall’avvocato Roberto Pugnaghi e firmato dal presidente Claudio Strada e dal segretario Gianfranco Acquaviva.
“Ci riferiamo alla crescente problematica dell’abusivismo nel noleggio con conducente, evidenziata dall’uso improprio della tecnologia, con Uber che rappresenta il caso più emblematico”.
Dopo aver esposto le normative riguardanti taxi e Ncc e le recenti sentenze in materia, i rappresentanti di T.Asso Taxi hanno fornito ulteriori dettagli, includendo video e fotografie che dimostrano, secondo loro, come gli operatori Ncc utilizzino il sistema di geolocalizzazione di Uber per posizionarsi o sostare nelle aree di maggiore affluenza turistica, in attesa di contattare il cliente più vicino.
I veicoli sono sotto osservazione, spiegano, “con i simboli dei Comuni che hanno emesso la licenza (mai da Milano, ma sempre da altri Comuni o addirittura da Regioni diverse), che circolano liberamente nella città di Milano e raccolgono chiamate Uber, svolgono sostanzialmente un servizio taxi e impiegano Uber come una sorta di radiotaxi”.
I rappresentanti dell’associazione hanno identificato le “categorie” colpite: in primo luogo, i tassisti, costretti a fronteggiare la supposta “concorrenza sleale” degli Ncc; in secondo, i cittadini, in particolare quelli che risiedono nei “piccoli Comuni” e che “rischiano di perdere” il servizio di trasporto fornito dai noleggiatori.
Di conseguenza, si fa appello al Comune e alla Prefettura affinché aumentino i controlli, facendo riferimento al protocollo anti-abusivismo sottoscritto nel 2021, e affinché vengano applicate sanzioni più tempestive e “dissuasive”. Infine, la richiesta alla magistratura: “Si sollecita la Procura a effettuare le dovute verifiche sui fatti esposti, considerando gli eventuali aspetti di illiceità penale”.