Proseguirò la mia battaglia fino a che non verrà fatta giustizia per Omar.
Non sono sola in questo impegno; al mio fianco ci sono familiari, amici, colleghi e studenti dell’istituto Pareto, dove Omar e io lavoravamo al bar. Era un giovane sempre allegro e affabile. Queste sono le parole di Giusy Sala, madre di Omar Bassi, il ragazzo di 23 anni di Bollate che ha perso la vita il 5 agosto a causa di un’emorragia cerebrale mentre si trovava in vacanza con i genitori, due settimane dopo essere stato aggredito da buttafuori in un locale a Origgio, nel Varesotto.
Domani, nel pomeriggio, parteciperà a un nuovo flash-mob in piazza Duomo a Milano, seguendo le iniziative delle settimane passate: “Non vogliamo che questa triste vicenda venga dimenticata”, sottolinea. È a conoscenza delle indagini in corso per chiarire gli eventi avvenuti nella notte del 20 luglio alla discoteca Dolce Beach, dove Omar era andato a ballare con il fratello, i cugini e alcuni amici. Le autorità le hanno comunicato che le indagini dovrebbero chiudersi entro fine ottobre.
In attesa di risposte, il flash-mob è programmato per domani dalle 16 in poi. Amici e familiari di Omar partiranno da Bollate intorno alle 15.20, portando con sé striscioni e magliette.
La Procura di Busto Arsizio ha aperto un’inchiesta per omicidio preterintenzionale contro ignoti, considerando che la morte potrebbe essere stata causata da una lesione non diagnosticata durante il primo ricovero dopo il pestaggio. Questi quasi quattro mesi sono stati molto complicati; spesso mi chiedo perché sia successo, e rivolgo questa domanda a Dio.
Omar mi manca come l’aria, anche se lui continua a vivere nel ricordo di chi ha salvato dieci vite grazie alla donazione dei suoi organi.
Era una persona dal grande cuore e sapevamo quanto desiderasse donare i suoi organi. Anche se quel momento era particolarmente difficile, il pensiero che la sua vita continui in altre persone mi consola. Michelle Sala, cugina di Omar, è tra coloro che chiedono giustizia. Negli ultimi mesi ha espresso il suo dolore e la sua rabbia sui social media riguardo alla scomparsa di Omar e alle numerose iniziative promosse.
Nel suo ultimo post invita tutti a unirsi per combattere insieme per Omar e per tutti quei giovani che hanno il diritto di divertirsi senza temere la violenza. “Fate conoscere questo appello”, scrive, sottolineando come l’indifferenza su certi temi, specialmente tra i più giovani, sia davvero inaccettabile. Potrebbe succedere a chiunque…