Categorie: Cronaca
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12 Ottobre 2024 02:39

Greta Thunberg adotta un approccio di attivismo globale, affrontando questioni che spaziano dal cambiamento climatico ai conflitti legati a varie crisi

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Greta Thunberg a Milano: Unione tra l'attivismo climatico e la lotta per la giustizia, con un appello alla liberazione della Palestina e contro il colonialismo

Milano – Greta Thunberg, affrontando il tema della giustizia climatica, ha dichiarato: “Se non ci si batte per la liberazione della Palestina e contro ogni forma di colonialismo, non si può veramente essere un attivista per il clima.” Con la sua Kafiah, è in prima fila alla manifestazione dei Fridays for Future a Milano, parlando dal furgone che guida il corteo.

La giovane svedese, che è diventata icona del movimento ambientalista dopo aver avviato il “sciopero scolastico per il clima” nel 2018, unisce ora la causa ecologica a quella della libertà dei popoli, cominciando con i palestinesi. Esorta a “uscire dalla propria zona di comfort e chiedere la fine di questo genocidio”, sottolineando che “non si può combattere per la giustizia climatica ignorando la sofferenza delle popolazioni colonizzate e emarginate. Il silenzio equivale a complicità.” La sua dichiarazione suscita applausi da parte di oltre mille manifestanti, inclusi membri di collettivi studenteschi e giovani palestinesi d’Italia.

Terzo intervento di Thunberg a Milano

Questo è il terzo intervento di Thunberg a Milano; il primo risale al 2019, quando, in transito dalla Stazione Centrale per un incontro con la leadership e Papa Francesco, rimase colpita dalla crescita del movimento Fridays for Future nel nostro paese.

La denuncia di Thunberg

Tre anni fa, in occasione dell’evento “Youth4Climate” sotto l’iconica Madonnina, la giovane attivista aveva richiamato l’attenzione dei politici con parole forti: “Abbiamo bisogno di un dialogo produttivo, ma da trent’anni ascoltiamo solo parole vuote.

Oltre il 50% delle emissioni di CO2 è stato registrato dal 1990 ad oggi, e un terzo di esse dal 2005 in poi”. Aveva proseguito denunciando una realtà segnata da sfruttamento, violenze, genocidi, ecocidi, carestie, conflitti, colonialismo, crescenti disuguaglianze e un’emergente crisi climatica. Tutte queste problematiche, interconnesse tra loro, portano a sofferenze indescrivibili.

Le proteste e i cartelli dei manifestanti

Davanti a lei, un mare di cartelli sollevati dai manifestanti, riuniti sotto uno striscione che recitava “Stop genocide, stop ecocide”.

In mezzo a vari slogan si potevano leggere frasi come “Ci avete rotto i polmoni”, “Non c’è un pianeta B” e “Anche i dinosauri pensavano di avere tempo”. Molti i flash mob organizzati. Uno di questi si è tenuto in corso Colombo, richiamando le manifestazioni contro il razzismo e i simboli del colonialismo avvenute negli Stati Uniti e nel resto del mondo occidentale, con statue distrutte (tra cui quella di Cristoforo Colombo).

Durante il Fridays for Future a Milano, in concomitanza con il 12 ottobre, giorno che segna la scoperta dell’America, un giovane ha coperto la targa di una strada con un foglio su cui era scritto “via della Resistenza indigena”. “A scuola ci dicono che Colombo ha scoperto l’America. Ma ciò che ha portato è stato secoli di sfruttamento e schiavitù, un progresso costruito sulle sofferenze dei popoli”.

Proteste contro le imprese

Non sono mancate le proteste destinate alle imprese accusate dai dimostranti di fornire supporto militare a Israele: “Il mondo è in fiamme e le armi non possono essere la soluzione”.