Sanatoria temporanea.
Il decreto Salva Milano, pensato per superare le divergenze tra la Procura e il Comune riguardo alle pratiche urbanistiche, potrebbe avere validità limitata a un anno. In sostanza, tutte le pratiche edilizie accelerate, che non hanno ricevuto il via libera da un piano attuativo, dovranno essere regolarizzate entro un anno dall’approvazione del decreto, attualmente in discussione nella commissione Ambiente della Camera dei Deputati. L’inserimento di un limite temporale di dodici mesi potrebbe rivelarsi determinante per ottenere il consenso su questo provvedimento, che presenta al momento 82 emendamenti, presentati entro la scadenza di lunedì, come riportato da Il Sole 24 Ore.
I cinque emendamenti proposti dalla maggioranza di centrodestra portano la firma dei promotori della legge: Aldo Mattia (FdI), Gianpiero Zinzi (Lega), Piergiorgio Cortelazzo (Forza Italia) e Martina Semenzato (Noi moderati). Queste richieste includono una revisione del campo di applicazione della sanatoria prevista dal Salva Milano. Tale proposta ha origine proprio a Milano, dove, per diversi interventi di rigenerazione urbana, è stata decisa un’interpretazione delle normative esistenti che consente la costruzione di edifici oltre i 25 metri attraverso una semplice Scia, evitando la procedura più complessa di approvazione di un piano attuativo.
Questa situazione, come evidenziato in precedenza, ha portato a contestazioni da parte della Procura di Milano, che ha avviato più di dieci indagini sui presunti abusi edilizi, creando un effetto a catena che sta bloccando uno dei settori cruciali dell’edilizia italiana. Tuttavia, esperti avvertono che tali problematiche potrebbero estendersi anche a livello nazionale, poiché queste norme e interpretazioni sono applicabili ovunque.