I finanzieri del Comando Provinciale di Varese hanno intrapreso un’azione di controllo contro l’evasione fiscale, concentrandosi sui creatori di contenuti digitali presenti nella loro giurisdizione.
Durante l’analisi, è stata identificata una creatrice di contenuti per adulti, sconosciuta ai registri fiscali, che opera su una piattaforma online molto conosciuta. L’indagine condotta dalla Compagnia di Gallarate ha preso avvio da un censimento di influencer e professionisti attivi online, il cui profilo economico, basato su interviste e sui dati divulgati sui social, appariva inadeguato rispetto alle loro dichiarazioni fiscali.
Tra le scoperte, è emersa una nota imprenditrice del settore, frequentando diversi programmi radio e televisivi e vantando guadagni milionari, che tuttavia dichiarava un fatturato poco superiore ai 50 mila euro.
A seguito di queste osservazioni, sono state richieste informazioni dettagliate alla piattaforma utilizzata dall’interessata, che ha riportato compensi per circa 1,5 milioni di euro nei due anni successivi.
Inoltre, nei primi mesi del 2022, la content creator ha scelto di trasferire la sua residenza in Svizzera per approfittare di un regime fiscale più vantaggioso. Tuttavia, il successivo controllo fiscale ha escluso tale trasferimento, poiché mancavano le evidenze necessarie per confermare una vera residenza fiscale all’estero.
Infatti, legami affettivi, un conto bancario e il suo sito web rimanevano tutti in Italia. Ha anche partecipato a molte manifestazioni e fiere nazionali, oltre a trasmissioni radio in Italia.
La contribuente ha rilasciato dichiarazioni a vari mezzi di comunicazione, evidenziando chiaramente l’intenzione di eludere il fisco italiano sui cospicui profitti ottenuti dalla sua attività. Nonostante ciò, in documenti ufficiali come la domanda di cittadinanza e l’atto di creazione di una società in Italia, ha affermato di avere la residenza nel nostro Paese.
Per quanto riguarda la questione della cancellazione dall’anagrafe della popolazione residente, sarebbe stato necessario provare l’assenza di una residenza abituale in Italia e la mancanza di interessi economici nel territorio. Per far ciò, la contribuente avrebbe dovuto fornire prove di un impiego stabile all’estero o di un’attività economica continuativa, cosa che non è riuscita a dimostrare. Inoltre, il lavoro svolto dalla influencer non è legittimato in Svizzera, e il sistema fiscale elvetico non si adatta a chi svolge un’attività regolare.
Di conseguenza, sono stati avviati controlli che hanno portato alla denuncia presso la Procura della Repubblica di Busto Arsizio per dichiarazione infedele nell’anno 2022, con contestazioni che superano 1,5 milioni di euro di IRPEF evasa, inclusa una tassa etica. Quest’ultima si riferisce a un’addizionale IRPEF associata ai redditi derivanti dalla produzione e distribuzione di contenuti pornografici, concepiti in senso ampio come opere che mostrano atti sessuali espliciti e sono considerate offensive al comune senso del pudore, oltre a quelle che sfruttano la “credulità popolare” tramite programmi televisivi.
Combattere l’evasione fiscale gioca un ruolo cruciale nel sostenere la ripresa economica della nazione, promuovendo una distribuzione più giusta del carico fiscale tra i contribuenti, con l’idea che “tutti contribuiscono per pagare meno”.