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Milano, 9 ottobre 2024 – Sabato 12 ottobre si celebra la memoria liturgica del beato Carlo Acutis, in occasione dell’annuncio della sua canonizzazione da parte di Papa Francesco il 23 maggio scorso, previsto per il Giubileo del 2025.
Anche se la data ufficiale non è ancora stata comunicata dal Vaticano, la Diocesi di Milano ha già attivato diverse iniziative, anche grazie alla Fom, Fondazione oratori milanesi, per onorare la santità di questo giovane ambrosiano, scomparso nel 2006 a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante.
Il primo evento si svolgerà domani, venerdì 11 ottobre, alle 19, con una messa nella parrocchia di Santa Maria Segreta, situata in piazza Tommaseo, vicino al Cenacolo e a Santa Maria delle Grazie, frequentata quotidianamente da Carlo.
A presiedere la funzione sarà monsignor Franco Agnesi, vicario generale della Diocesi, poiché l’Arcivescovo è attualmente impegnato a Roma per il Sinodo dei vescovi. Il coro interparrocchiale di Milano, insieme a preadolescenti e adolescenti del decanato ‘San Siro – Sempione – Vercellina’, contribuirà all’animazione della celebrazione.
Dopo la messa, avrà inizio una ‘staffetta di preghiera’ negli oratori ambrosiani. Una reliquia del futuro santo sarà consegnata alle parrocchie richiedenti, per essere venerata e conservata per un periodo definito.
I primi oratori a riceverla saranno quelli di Lurago d’Erba e Lambrugo, in provincia di Como.
Secondo Don Stefano Guidi, direttore della Fom, che presiederà la celebrazione di venerdì a Santa Maria Segreta, ‘i nostri giovani, observando Carlo Acutis, non lo percepiscono subito come un santo. Lo vedono piuttosto come uno di loro, con abbigliamento e aspetto simile. Questa identificazione immediata richiede una riflessione più profonda.
È importante supportare i ragazzi nel comprendere che i santi appartengono al loro tempo, che la fede è una realtà attuale e che i santi non sono figure leggendarie, ma persone vive, uomini, donne e giovani attuali. In Carlo Acutis, quindi, riconosciamo non solo un giovane contemporaneo, ma un esempio attuale.’