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Si fa un passo indietro, rispondendo a una settimana prima rispetto allo scorso anno.
La dolcezza dell’autunno del 2023 è già un ricordo, che aveva portato il Comune a posticipare l’accensione del riscaldamento al 22 ottobre, anziché al 15. Questa volta, a causa del freddo e delle piogge, Palazzo Marino ha scelto di ripristinare il periodo termico consueto: i termosifoni saranno attivi dal 15 ottobre fino al 15 aprile (l’anno scorso, la data di cessazione del riscaldamento era stata fissata per l’8 aprile).
Il sindaco Giuseppe Sala ha firmato l’ordinanza lunedì e il giorno successivo il Comune ha diffuso un comunicato che conferma l’inizio della stagione di riscaldamento per il 15 ottobre.
Le indicazioni, come già accaduto l’anno passato, mirano a contenere i consumi per ridurre l’inquinamento atmosferico in città: “La temperatura massima per gli edifici abitativi sarà fissata a 19°C con un margine di tolleranza di 2°C, abbassata di un grado rispetto ai 20°C previsti dalla normativa.
Per le strutture destinate ad attività industriali e artigianali, il limite rimane invariato a 18°C con la stessa tolleranza di 2°C. Riguardo all’orario di funzionamento degli impianti, l’ordinanza prevede un massimo di 13 ore al giorno (anziché 14), nella fascia oraria dalle 5 alle 23. Come di norma, alcune categorie specifiche di edifici, come ospedali, cliniche, case di riposo, asili nido e scuole dell’infanzia, sono esenti da queste regole”.
Il consigliere di Forza Italia, Alessandro De Chirico, critica la scelta della Giunta di ridurre le temperature e le ore di riscaldamento. Sostiene che tredici ore di funzionamento e una diminuzione di un grado siano insufficienti per una popolazione di Milano sempre più anziana. De Chirico definisce incomprensibile la volontà dell’amministrazione comunale di imporre decisioni ideologiche a discapito dei cittadini.