Il Sappe, sindacato autonomo per la polizia penitenziaria, ha lanciato un grido d’allerta riguardo alla situazione critica nel carcere di San Vittore e nell’istituto penitenziario Beccaria.
Questa richiesta è emersa dopo una visita effettuata ieri in entrambi gli istituti milanesi. La delegazione, guidata dal segretario generale Donato Capece, ha iniziato da San Vittore, esprimendo preoccupazione per il “sovraffollamento, la mancanza di personale e le difficoltà nella gestione dei detenuti”. Si tratta di un problema più ampio: “Negli ultimi tempi, la Lombardia ha visto un deterioramento delle condizioni penitenziarie, con episodi di violenza nei confronti degli agenti e l’assenza di misure contro i responsabili di tali atti inaccettabili.”
La delegazione ha anche sottolineato che riferirà al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria riguardo al “mancato miglioramento delle condizioni lavorative per il personale di polizia penitenziaria”. Successivamente, si è passati all’istituto Beccaria, noto per le recenti rivolte e fughe. “Anche nelle ultime ore, si sono verificati gravi incidenti,” ha affermato Capece, evidenziando “segnali allarmanti che si protraggono da troppo tempo per quanto riguarda il sistema penitenziario minorile” in tutto il Paese. “Dall’introduzione della possibilità di detenere giovani adulti fino ai 25 anni nelle carceri minorili, abbiamo costantemente richiesto che le pratiche di gestione e trattamento vengano adattate ai cambiamenti della popolazione detenuta minorile, senza ottenere risposta.”
Il segretario generale del Sappe evidenzia che la situazione nelle carceri minorili italiane è caratterizzata da violenza, situazioni problematiche, atti aggressivi ed evasioni, in netta contrapposizione con le narrazioni fantasticherie di alcune serie televisive. Inoltre, torna a commentare l’indagine della Procura riguardo a presunti abusi e torture all’interno dell’istituto penale Beccaria, affermando con fermezza: “Il nostro è un istituto sano”.