Categorie: Cronaca
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8 Ottobre 2024 19:25

Proveniente da Rozzano, Fedez ha scatenato la rabbia del sindaco con la sua affermazione: “Lo uccido”. “La nostra città non è il Bronx, è ora di smetterla con gli stereotipi”, ha dichiarato

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Rozzano: una città di eccellenze che combatte gli stereotipi e promuove la solidarietà e il rispetto

Rozzano (Milano), 8 ottobre 2024 – Fedez ha sollevato una bufera con le sue parole su Rozzano: “No, la nostra città non è un Bronx”.

La risposta da parte delle autorità locali e della comunità è stata immediata e decisa, in seguito alle sue affermazioni pronunciate il 22 aprile scorso nella discoteca The Club, dopo un alterco con il personal trainer dei celebri Cristiano Iovino. “Lasciatemi stare, che l’ammazzo: io sono di Rozzano!”: così si è espresso il rapper, alimentando il dibattito online e sui media riguardo a Rozzano, spesso dipinta come un luogo problematico, caratterizzato da spaccio, degrado e delinquenza, oltre che da un alto tasso di abbandono scolastico.

Un’immagine negativa che non rispecchia il vissuto dei cittadini e nemmeno il parere del sindaco Gianni Ferretti.

La risposta tramite un video su Facebook

“Basta con i pregiudizi, non tolleriamo più queste etichette – afferma il primo cittadino in un videomessaggio sulla pagina ufficiale del Comune –. Rozzano è popolata principalmente da persone oneste e rispettabili. Abbiamo il più grande quartiere popolare in Italia e uno dei più vasti in Europa (nei palazzi Aler risiedono 14.500 abitanti, ndr), con delle problematiche, ma questo non ci distingue dagli altri comuni italiani”.

Ferretti evidenzia anche le molteplici eccellenze della città, dalla biblioteca di Cascina Grande all’Osservatorio astronomico, passando per il castello visconteo e le chiuse vinciane sul Naviglio Pavese. “Questa è la Rozzano che vogliamo far conoscere, non quella che viene associata alla criminalità”.

Concetti simili sono ripetuti in una lettera aperta sottoscritta non solo dal primo cittadino, ma anche da vari membri della comunità di Rozzano, inclusi parroci, presidi e presidenti di associazioni.

Tutti sono uniti nel sostenere che il tessuto sociale locale è costituito da individui che lavorano in modo onesto, si prendono cura della propria città e crescono i loro figli con dignità e correttezza. Il quartiere Aler non è da considerarsi un ghetto; è una comunità che si fonda su principi di condivisione, umanità, rispetto e solidarietà. Rozzano, come ogni altro centro urbano, presenta delle sfide e problematiche, ma le affrontiamo con determinazione, responsabilità e fiducia.

Non ci sottraiamo alle difficoltà.