Milano – Il magistrato Paolo Storari, coinvolto nel caso riguardante le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel tifo organizzato milanese, ha ricevuto l’autorizzazione per una scorta personale.
Questa decisione è stata presa durante una riunione di coordinamento, svoltasi a Palazzo Diotti il 7 ottobre, sotto la direzione del prefetto Claudio Sgaraglia, con la partecipazione del questore Bruno Megale e dei comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza, Pierluigi Solazzo e Andrea Fiducia, insieme alla procuratrice generale della Corte d’appello di Milano, Francesca Nanni.
La protezione, gestita dai membri delle Fiamme gialle, non è stata attivata a causa di specifiche minacce nei confronti del pm, poiché non risultano essere state ricevute, bensì a causa della grande attenzione mediatica suscitata dall’inchiesta sugli affari illeciti nelle curve nerazzurre e rossonere, che ha comportato l’arresto di alcuni leader dei gruppi di tifo organizzato.
Le indagini condotte dalla Squadra mobile e dal Servizio centrale operativo hanno rivelato il lato oscuro delle operazioni attorno a San Siro, evidenziando anche un accordo di non aggressione tra gruppi di tifosi che, pur in teoria antagonisti, collaborano per ottenere maggiori guadagni attraverso biglietti, parcheggi e merchandising.
Sette giorni fa, sono stati arrestati vari individui di rilievo, tra cui l’ex leader della Curva Nord, Marco Ferdico, il capo della curva interista, Andrea Beretta, e altre figure di spicco come Renato Bosetti, Mauro Nepi e Matteo Norrito.
Al secondo anello blu, sono stati coinvolti anche Luca Lucci, Francesco Lucci e alcuni dei loro collaboratori, tra cui Alessandro Sticco, Luciano Romano, Islam Hagag e Christian Rosiello.