Categorie: Cronaca
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7 Ottobre 2024 08:54

“È proibito ai professionisti della salute notificare o riferire agenzie funebri.”

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Campagna di sensibilizzazione a Milano per contrastare il commercio illecito delle salme e garantire la scelta libera dell'impresa funebre

Federcofit, la federazione che rappresenta le aziende del settore funerario dal 1999, ha avviato una campagna di sensibilizzazione a Milano per combattere il commercio illecito delle salme.

I manifesti, affissi presso circa quindici strutture tra ospedali e residenze sanitarie assistenziali, riportano una sintesi dell’articolo 6, comma 4, del regolamento regionale del 2022, il quale stabilisce che “è vietato al personale di strutture sanitarie e sociosanitarie, così come a chiunque partecipi a attività di soccorso, indirizzare i familiari nella scelta dell’agenzia funebre o comunicare i decessi alle stesse”.

Questo problema del racket nel settore funerario è emerso grazie a diverse indagini giudiziarie negli ultimi anni e si fonda su una rete di relazioni finalizzate a ottenere il controllo delle salme e l’organizzazione delle cerimonie funebri, tramite compensi illeciti che arricchiscono gli operatori delle camere mortuarie e i membri compiacenti del personale sanitario.

“Tale pratica è chiaramente vietata dal regolamento attuale; si tratta di intermediazione illecita e concorrenza sleale, che danneggia le aziende e i professionisti onesti, che costituiscono la maggioranza nel nostro campo. Tuttavia, il nostro intento non è quello di allarmare, ma di informare e sensibilizzare il pubblico sull’importanza di una scelta libera dell’impresa funebre”, afferma Davide Veronese, presidente di Federcofit e gestore dell’agenzia Pirovano.

È importante notare che chi vive un lutto si trova in uno stato di vulnerabilità emotiva, il che può rendere facile cadere nella rete di chi offre consigli interessati.

Piero Chiappano, segretario nazionale di Federcofit, sottolinea l’importanza di mantenere una netta separazione fra il settore sanitario e quello funerario. Anche il presidente Veronese avverte la necessità di intensificare i controlli da parte dei Comuni per garantire che tutti gli operatori rispettino i criteri richiesti per le case funerarie. Tra questi, è fondamentale assicurare percorsi distinti per i familiari in lutto e il possesso di impianti adeguati per il ricambio d’aria, oltre a mantenere una temperatura non superiore ai 18 gradi nelle aree in cui si trovano le salme.