Milano, 4 ottobre 2024 – Nei prossimi giorni, probabilmente all’inizio della settimana entrante, è in programma un incontro in Prefettura per discutere la proposta della Procura di Milano riguardante l’attribuzione della scorta al pm Paolo Storari.
Quest’ultimo, insieme alla collega Sara Ombra, ha coordinato diverse linee di indagine che hanno portato lunedì a un’imponente operazione contro i vertici delle tifoserie di Inter e Milan. È molto probabile che il vertice tra le forze dell’ordine si concluda con l’approvazione per la protezione personale.
Le ragioni dietro la decisione
Secondo quanto riportato dal Giorno, la scelta di tutelare il magistrato (la scorta dovrebbe essere fornita da militari della Guardia di finanza) non è dovuta a minacce dirette ricevute da Storari per il suo lavoro (attualmente non risulta che ne siano giunte), ma piuttosto alla forte esposizione mediatica generata da un caso che ha suscitato grande attenzione pubblica e alla delicatezza delle indagini sugli interessi ombreggiati dei capi del tifo organizzato rossonero e nerazzurro.
Infatti, le indagini condotte dalla Squadra mobile, dal Servizio centrale operativo e dalla Guardia di finanza hanno rivelato un vasto sistema illegale attorno allo stadio San Siro, svelando le infiltrazioni del clan Bellocco nella curva Nord e le connessioni tra membri della curva Sud e personaggi legati alle ‘ndrine.
Inizialmente, gli inquirenti si sono focalizzati sul fenomeno del bagarinaggio, rivelando come per anni gli ultras siano riusciti a permettere l’ingresso di spettatori privi di biglietto o con tagliandi sottratti a terzi, riproponendoli a prezzi nettamente superiori.
Le autorità stanno indagando anche sul settore dei parcheggi, focalizzando l’attenzione su Giuseppe Caminiti, già arrestato per un omicidio rimasto irrisolto da 32 anni, e su Giuseppe Calabrò, noto come ‘u Dutturicchiu’.
Accuse bipartisan
Dalla fazione Nord, inizialmente coinvolta nella vicenda della morte di Dede Belardinelli e successivamente nel caso dell’omicidio di Vittorio Boiocchi, i giudici hanno allargato le indagini anche sulla fazione Sud e il suo capo Luca Lucci.
È emerso che le due tifoserie, apparentemente in conflitto, avevano raggiunto un accordo di non aggressione per massimizzare i guadagni.
Un’unione solida che ha persino portato all’organizzazione di un piano per spartirsi il ricavato della vendita dei biglietti per la finale di Champions League del 2023, a prescindere dalla squadra che sarebbe riuscita a qualificarsi per il match a Istanbul: “Vinciamo insieme”.