Visibilia-Santanché, accolti gli azionisti come parti civili: “Richiediamo 180mila euro”
La ministra del Turismo, Daniela Santanché, è sotto accusa con altre 16 persone e non si è presentata all’udienza preliminare.
Il Giudice per le udienze preliminari ha accolto la richiesta di tre parti civili su un totale di cinque nel processo che coinvolge la ministro Santanché. La ministra non si è vista giovedì 3 ottobre, quando si è aperta l’udienza preliminare legata all’inchiesta sul presunto falso in bilancio riguardante Visibilia, l’azienda da lei fondata e dalla quale ha ceduto cariche e quote nel 2022.
Il 9 ottobre si svolgerà un’altra udienza preliminare, questa volta riguardante l’ipotesi di frode ai danni dell’Inps, per presunte anomalie nella richiesta di cassa integrazione in deroga durante l’emergenza Covid per alcuni lavoratori di Visibilia.
La discussione dei pubblici ministeri è stata posticipata al 17 ottobre. Altre udienze sono state programmate per il 30 ottobre e per i giorni 21, 22, 25 e 26 novembre.
“Richiedo quasi 200mila euro.”
La riunione è iniziata al mattino presto, con i giudici che hanno sospeso l’udienza fino alle 12 per consentire alla difesa di esaminare le quattro pagine di richieste presentate dai presunti danneggiati. Successivamente, i magistrati si sono ritirati per deliberare e nel pomeriggio hanno preso una decisione: solo tre delle cinque parti potranno presentare rivendicazioni contro gli accusati e soltanto in relazione al primo capo d’accusa, quello riguardante il falso in bilancio.
Le altre aziende sono state escluse, poiché, come ha ricordato l’avvocato Nicla Castelluccio, “non avendo una partecipazione diretta, non subiscono un danno diretto, anche se non condividiamo questa opinione”.
Tra le parti legittimate è presente anche il finanziere Giuseppe Zeno, originario di Torre del Greco e residente alle Bahamas, che ha dichiarato: “Sono fiducioso di ricevere il rimborso totale degli investimenti e delle spese legali, oltre a un chiaro messaggio che nessuno può manipolare le carte di una società quotata in borsa”.
Nella sua richiesta, Zeno pretende “un totale di 179.534,15 euro, vale a dire l’importo versato per l’acquisto delle azioni di Visibilia Editore Spa, attualmente ancora in possesso e considerando le vendite effettuate, il cui valore è azzerato, poiché il titolo è stato sospeso dalla negoziazione in borsa il 4 marzo 2024”. La questione è emersa a causa della denuncia presentata dai soci di minoranza nei confronti di Visibilia Editore.
Zeno, assistito dall’avvocato Antonio Piantadosi, ha rivelato di aver subito una perdita di circa duecentomila euro in questa vicenda e ha raccontato di essere stato tra i primi a notare delle irregolarità nei bilanci. In particolare, si è insospettito quando, nel 2019, Visibilia Editore ha effettuato una diluizione del capitale sociale, convertendo delle obbligazioni nei confronti dell’allora società “Negma”, situata a Dubai. Queste operazioni hanno sollevato dei dubbi sia in lui che in altri soci, portandoli a inviare richieste di chiarimenti a Consob, Banca d’Italia e altre istituzioni economiche e finanziarie.
Tuttavia, non ricevendo alcuna risposta, hanno deciso di intraprendere azioni legali.
Dall’indagine di Dossier al successivo commissariamento, fino alle indagini per truffa: l’intera situazione legata a Visibilia e Santanchè.
Le accuse della Procura nei confronti di Santanchè e altri soggetti coinvolti
Alla fine di un’indagine che ha richiesto anni, lo scorso luglio, la Procura di Milano ha richiesto il rinvio a giudizio della ministra del Turismo Daniela Santanchè e di altre 16 persone, tra cui il partner Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero, la nipote Silvia Garnero e tre ditte.
Le accuse sostengono che gli indagati abbiano manipolato i bilanci di esercizio tra il 2016 e il 2022 per Visibilia Editore Spa, dal 2016 al 2020 per Visibilia Srl in liquidazione e fra il 2021 e il 2022 per Visibilia Editrice srl. Il fine di tali azioni? Se i bilanci fossero stati presentati in modo corretto, sarebbe risultato un deficit di capitale per Visibilia Editore Spa a partire dal 2016, per Visibilia Srl a partire dal 2014 e per Visibilia Editrice Srl dal 2021.