La situazione dell’assistenza per minori con disabilità a Milano e in Lombardia può essere rappresentata come un puzzle che perde continuellement pezzi.
Ogni pezzo mancante comporta il rischio inaccettabile di escludere bambini come se non avessero diritti. Prendiamo ad esempio Matias, un ragazzo di undici anni con disturbo dello spettro autistico: l’elemento che sta venendo a mancare è la scuola. La ragione è chiara: ci sono insufficienti insegnanti e educatori specializzati. Questo problema ha radici sia sistemiche, con una carenza di professionisti qualificati, sia contingenti, come i ritardi nelle assunzioni da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Matias è iscritto all’Istituto Comprensivo Statale Paolo e Larissa Pini di Milano, un’istituzione dedicata all’accoglienza di bambini con diverse disabilità, compresi quelli gravissimi. Attualmente, tuttavia, la scuola riesce a garantire solamente la metà dei docenti previsti. Come ci racconta Mirela Doda, madre di Matias, “non quattro, ma solo due insegnanti per classe”. Questo porta a un’accorciamento dell’orario scolastico, con le lezioni che terminano prima delle 13.30 per tutti gli alunni.
Nel caso di Matias, anche l’inizio delle lezioni è posticipato di un’ora, poiché il servizio di trasporto scolastico non è attivo prima delle 9. Di conseguenza, Matias frequenta la scuola per sole tre ore al giorno. Ad oggi, non si hanno informazioni su eventuali nuovi insegnanti o sulla possibilità di riprendere le lezioni pomeridiane.
La scuola ha sempre avuto un ruolo cruciale per Matias e sua madre, rappresentando un rifugio in mezzo alle difficoltà.
Mirela afferma: “Per mio figlio, questa istituzione è l’unico reale supporto e terapia; non posso tollerare che il suo percorso venga compromesso dai ritardi nelle assunzioni di insegnanti e educatori di supporto”. Matias, sfortunatamente, non ha mai beneficiato dell’assistenza domiciliare prevista per i minori con gravi disabilità, compresa quella derivante dal voucher per l’autismo. “Mio figlio ha diritto a questo aiuto; abbiamo il voucher, ma non siamo riusciti a farlo valere poiché manca personale formato per interagire con un bambino autistico di terzo livello, come è successo con l’educatore che ci hanno inviato.
Tranne per questo breve tentativo poco riuscito, Matias è senza assistenza a casa da anni”.
Di conseguenza, Mirela lancia un appello: “Matias sta regredendo; in classe trova sempre maggiore difficoltà a relazionarsi con insegnanti e compagni, nonostante non sia mai stato un bambino aggressivo. Questa situazione è inaccettabile”. Le ore limitate di scuola, l’assenza di supporto a domicilio e la mancanza di socializzazione durante l’estate hanno ulteriormente aggravato la situazione: “Non ha potuto partecipare al centro estivo della scuola poiché il Comune di Corsico non ci ha garantito il trasporto”, denuncia Mirela, che ha deciso di contattare un avvocato.
Riguardo alla situazione scolastica di Matias, l’associazione Abilità Diverse, guidata da Morena Manfreda, sottolinea: “È fondamentale che Matias riceva il sostegno adeguato; ciò è essenziale per il benessere di tutti”.
La situazione di difficoltà è in crescita e sempre più famiglie ne stanno subendo le conseguenze.