Categorie: Cronaca
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3 Ottobre 2024 01:25

La normativa riguardante i tornelli e i settori riservati ai tifosi mostra un chiaro predominio degli ultras a San Siro, con la situazione dello stadio che appare fuori dal controllo

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Milano – Alle 21.14 dell’11 gennaio 2020, la partita Inter-Atalanta era in svolgimento da circa mezz’ora.

Gli agenti della Digos intercettano una conversazione tra il delegato alla sicurezza delle maglie nerazzurre e Renato Bosetti, storico leader degli Old Fans, il quale era delegato dal capo curva Vittorio Boiocchi per gestire il bagarinaggio nella parte nord dello stadio. “Allora… i tuoi nel primo anello verde… è evidente che sono tutti seduti, sia sulle scale che sui seggiolini… sono in piedi e questo non va bene… te l’avevo detto…”, afferma visibilmente preoccupato il primo.

“Devono stare in piedi sulle scale?”, chiede l’altro. “Esatto, devono staccarsi dalle scale… ognuno di loro deve occupare un posto a sedere… altrimenti si creano complicazioni… altrimenti diventa un problema, Renato”. Bosetti si attiva immediatamente. Contatta il suo collaboratore sugli spalti e gli dà un ordine chiaro: “Devo assolutamente liberare la scala, deve rimanere libera, si possono anche mettere in due, ma devono essere sui seggiolini, dalla parte dei seggiolini, chiaro?”.

Questo scambio di parole, registrato nell’ambito di uno dei filoni di indagine che ha portato alla grande inchiesta sulle curve, mette in luce – concludono gli investigatori – come Bosetti fosse consapevole che la curva portasse allo stadio un numero eccessivo di tifosi, costringendoli a occupare le scale di servizio e a ostruire i punti di uscita.

Uno dei molteplici casi analizzati dagli investigatori, sotto la supervisione dei pm Sara Ombra e Paolo Storari, presenta un’immagine di un Meazza inadeguato durante le partite casalinghe delle due squadre.

La situazione, infatti, si rivelava simile anche quando il Milan era in campo. Gli inquirenti sostengono che le società fossero incapaci di gestire correttamente lo stadio, il che poteva avere ripercussioni sulla sicurezza e sulla protezione del pubblico, considerando che il numero degli spettatori superava la capienza prevista. Esistevano vari metodi per permettere l’accesso a persone senza biglietto; uno di questi prevedeva la complicità degli steward, spesso ottenuta tramite minacce.

In tali situazioni, un supporter della curva si affiancava allo steward per indicare quali spettatori potevano entrare. Questi ultimi, pur possedendo un biglietto, lo avevano acquistato a prezzi gonfiati da intermediari delle curve, piuttosto che tramite i canali ufficiali. I capi della curva Nord, inoltre, raccoglievano fondi anche per le trasferte, riuscendo ad ottenere quote considerevoli e costringendo, in un’occasione, i funzionari del club a pensare di promuovere la vendita dei biglietti per un match a Lecce, senza informare gli Inter Club, per avvantaggiare ulteriormente la curva.

Quando è stato interrogato riguardo a tale decisione, il responsabile delle relazioni con i tifosi ha chiarito: “È sempre stata preferita la distribuzione dei biglietti per una maggiore gestione del pubblico, piuttosto che lasciarli all’esterno degli stadi, dove potrebbero causare disordini, con conseguenze negative per gli altri supporter e per l’Inter, che potrebbe subire sanzioni.”

Un caso rilevante che ha destato l’attenzione dei magistrati, sottolineando un certo “sottomissione” da parte di un funzionario dell’Inter nei confronti di Marco Ferdico, si è verificato nel 2023.

In seguito all’omicidio di Boiocchi, il comando è passato a Andrea Beretta e Antonio Bellocco, membro di una famiglia di ‘ndrangheta attiva nell’area di Gioia Tauro. Questo cambiamento drammatico ha portato l’esclusione del gruppo degli Irriducibili, che ora si è dovuto trasferire al secondo anello blu. Così, si è aperta una questione: chi avrà diritto alle 73 tessere riservate della fazione associata agli Hammerskin? Ferdico le reclama per sé, esortando l’interlocutore a “gestire i tuoi passaggi interni” affinché quegli abbonamenti non siano messi in vendita.

Quando il rappresentante del club spiega che i 73 posti non fanno parte dei 300 già disponibili, Ferdico lo corregge, sostenendo che 16 sono da includere in quel conteggio. E degli altri 57? Il leader degli ultrà insiste affinché una buona parte venga comunque destinata al nuovo gruppo delle Brigate nerazzurre.