L’inchiesta sui tifosi ha portato a chiarire un delitto avvenuto tre decenni fa legato a Turatello: arrestato Pino Caminiti.
Le indagini condotte dal Gico e dallo Scio della guardia di finanza hanno rivelato il legame di Caminiti con un omicidio del 1992. Giuseppe Caminiti, arrestato di recente nell’ambito di un’operazione che ha avuto luogo lo scorso 30 settembre, spezzando l’influenza delle Curve di Milan e Inter, è ora accusato anche della morte di Fausto Borgioli, un ex membro del gruppo guidato da Francis Turatello. Oggi, mercoledì 2 ottobre, la guardia di finanza ha dato esecuzione a un nuovo ordine di custodia cautelare in carcere, emesso dal giudice delle indagini preliminari di Milano, su richiesta della Procura, nei confronti di Caminiti, che aveva un ruolo di primo piano nell’organizzazione del racket dei parcheggi al di fuori dello stadio San Siro.
Un “cold case” del 1992 finalmente risolto.
Giuseppe Caminiti, soprannominato “Pino”, è stato indicato dalla Procura di Milano come “l’esecutore materiale” di un delitto avvenuto 32 anni fa. Gli inquirenti sostengono che il 55enne, legato a figure di rilievo della ‘ndrangheta degli Staccu a San Luca, in provincia di Reggio Calabria, e attivo in attività illecite legate alla gestione dei parcheggi allo stadio Meazza, potrebbe essere coinvolto nell’omicidio di Borgioli.
Quest’ultimo fu ucciso il 19 ottobre 1992 con cinque colpi di pistola nei pressi dell’oratorio “Don Orione” nel quartiere Lorenteggio.
Già all’epoca, le indagini avevano portato a identificare Caminiti come uno dei tre possibili autori calabresi con legami con la criminalità e sotto inchiesta per traffico di stupefacenti, ma le prove raccolte non erano riuscite a sostenere l’accusa durante il processo.