Categorie: Cronaca
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2 Ottobre 2024 18:54

Influenza, raffreddore, gastroenterite o Covid? Ecco una guida ai sintomi fornita dal virologo milanese Pregliasco

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Milano – Con l’arrivo del freddo, cominciano a farsi sentire alcuni segni tipici della stagione: colpi di tosse da parte dei passeggeri in metropolitana, colleghi che si asciugano il naso con fazzoletti e amici costretti a restare a casa per via di una febbre elevata, mentre i più piccoli lottano contro la gastroenterite.

Un semplice giro tra scuole e uffici di Milano evidenzia come l’estate sia ormai un lontano ricordo e ottobre segni l’inizio di una nuova era. Ma come riconoscere – tramite i vari sintomi – quale “avversario” si sta affrontando, in un panorama sempre più popolato da virus che si attivano con i repentini cambi di temperatura e le successive flessioni prolungate della temperatura?

La varietà dei virus
“Esiste un modello ‘tipico’, così possiamo definirlo, che – escluso il Covid, che è pervasivo – inizia con l’influenza, il metapneumovirus e il virus respiratorio sinciziale.

A seguire, ci sono 262 virus”, con il rhinovirus che occupa la base, “responsabile solo della congestione nasale e del comune raffreddore”, come chiarisce il virologo Fabrizio Pregliasco all’Adnkronos Salute. Tuttavia, c’è un problema: spesso è “difficile distinguere” un patogeno dall’altro, “dal punto di vista clinico. Per questo motivo, molte persone affermano di aver preso ‘l’influenza’, in modo generico”. Tuttavia, sotto questa definizione generale rientrano numerosi microrganismi, inclusi “gli enterovirus, che possono causare sintomi intestinali”.

La situazione attuale è caratterizzata dalla presenza di virus simil-influenzali. Secondo un esperto dell’Università degli Studi di Milano, i cambiamenti di temperatura che stiamo vivendo in questo periodo facilitano la diffusione di queste forme. Sebbene siano stati registrati isolamenti sporadici di influenza, è comune durante questa fase pre-stagionale assistere a una combinazione di virus e anche a casi di gastroenterite.

Quando possiamo aspettarci l’arrivo dell’influenza vera e propria? Quest’ultima si manifesta quando le temperature rimangono basse per un periodo prolungato.

Attualmente, l’attività dei patogeni si trova leggermente sopra la media, con casi che oscillano tra i 150 e i 200 mila alla settimana. È importante notare che non sono ancora disponibili dati ufficiali, poiché il sistema di sorveglianza per i virus respiratori non è ancora stato attivato. Questo rappresenta il quadro attuale della situazione.

La “triade” dei sintomi influenzali

Ci si troverà presto a dover distinguere tra influenza e altre patologie, un compito reso più semplice da alcune certezze.

Secondo Pregliasco, “la vera influenza si riconosce anche quest’anno attraverso una triade caratteristica: febbre elevata”, solitamente sopra i 38 gradi, “che inizia in modo repentino; almeno un sintomo generale (come dolori muscolari o articolari, affaticamento); e almeno un sintomo respiratorio (come rinorrea, tosse o occhi gonfi)”. “Tutto il resto, invece, appartiene agli altri virus. Inoltre, il Covid complica le cose, perché presenta un’ampia gamma di sintomi simili, che possono variare in intensità.

Può manifestarsi anche in forme meno gravi, ma comunque ha il potenziale di aggravarsi in individui più vulnerabili. Rompe le consuetudini del passato”.

Le ripercussioni del Covid

Le ultime varianti di Sars-CoV-2 presentano sintomi specifici? “No – afferma Pregliasco – la risposta del corpo al virus è molto diversificata”. “Con le forme più recenti, in genere si osservano manifestazioni più lievi, anche se si possono verificare reazioni gravi. Ho notato giovani con continua perdita di gusto e olfatto, mentre anziani possono non avere sintomi affatto.

È tutto estremamente variabile e questa continua capacità di adattamento del virus ne favorisce la diffusione. Tale incertezza rende necessario effettuare tamponi, specialmente per le persone anziane o fragili”. È possibile contrarre il Covid senza febbre? “Sì – spiega il virologo – ormai possediamo un’immunità ibrida che, a seconda della risposta immunitaria residua rispetto alle nuove varianti e delle condizioni di salute generale, può manifestarsi in modi diversi”.

Le cinque linee guida fondamentali

Pregliasco sottolinea l’importanza di considerare le cinque linee guida essenziali.

Per iniziare, il primo aspetto riguarda il buon senso, che implica prestare attenzione ai cambiamenti di temperatura, indossare la mascherina in contesti specifici e mantenere buone pratiche di igiene personale, come il lavaggio delle mani, apprendimento dall’esperienza della pandemia. Il secondo punto evidenziato è la necessità di vaccinarsi contro il Covid e l’influenza, specialmente per le categorie più vulnerabili e gli anziani. La terza indicazione tratta dell’automedicazione consapevole, utile per alleviare i sintomi, monitorando la situazione per un periodo di 2-3 giorni e contattando un medico se non ci sono miglioramenti.

Il quarto suggerimento consiste nel sottoporre a tampone Covid le persone anziane e quelle con vulnerabilità, poiché il virus rappresenta ancora una seria minaccia per loro. Infine, l’ultima regola mette in guardia dall’uso immediato di antibiotici nelle fasi iniziali e dalla tendenza all’autoprescrizione.