La Procura di Milano è attualmente impegnata in un’inchiesta su attività illecite, atti di violenza e intimidazioni associati agli ultra delle tifoserie milanesi, i gruppi di sostenitori più tenaci e organizzati di Inter e Milan.
In tale contesto, le autorità hanno intenzione di interrogare diverse personalità importanti del calcio locale come l’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, il vicepresidente Javier Zanetti, il difensore Milan Skriniar, attualmente al Paris Saint-Germain, e il capitano del Milan, Davide Calabria.
Nei giorni a venire, i pubblici ministeri Storari e Ombra, che coordinano l’inchiesta in sinergia con la Polizia e la Guardia di Finanza, inizieranno a raccogliere le dichiarazioni necessarie. Si prevede anche la convocazione di dirigenti, responsabili e giocatori di entrambi i club milanesi, i cui nomi sono stati menzionati nei documenti dell’indagine.
Un particolare focus è dedicato alle presunte “pressioni” subite dai club e ai legami con gli ultra.
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha espresso preoccupazione riguardo l’inchiesta, sottolineando l’importanza di chiarire eventuali questioni che possano coinvolgere il Comune. In particolare, Sala ha comunicato che è stata richiesta l’accesso agli atti dell’indagine per verificare se ci siano stati danni all’amministrazione municipale. Riguardo agli sviluppi dell’inchiesta, che ha portato all’arresto di 19 individui legati alle Curve di Inter e Milan, il sindaco ha definito grave la situazione, pur manifestando soddisfazione per il lavoro portato avanti dalla Procura.
Sala ha messo in evidenza l’importanza di affrontare con urgenza la situazione attuale, poiché era chiaro che ci fossero delle irregolarità. Ha inoltre chiarito che lo stadio, di proprietà del Comune, è gestito dalle società sportive e che è fondamentale verificare che queste ultime possano amministrarlo in modo adeguato. In questo contesto, il Comune di Milano ricopre un ruolo cruciale, e le società sportive, Inter e Milan, sono chiamate a dimostrare, come richiesto dalla magistratura, la loro capacità di gestire le strutture sportive.
In sostanza, l’indagine della Procura di Milano esplora le interazioni tra le squadre di calcio milanesi e i loro tifosi più appassionati, mantenendo un focus sulla trasparenza e il rispetto delle leggi, aspetti di rilevante importanza sia per il calcio che per l’amministrazione cittadina.
Emis Killa, celebre rapper italiano, il cui vero nome è Emiliano Rudolf Giambelli, è stato citato in un’indagine su attività illegali legate ai leader delle tifoserie organizzate di Inter e Milan.
Pur non essendo sotto inchiesta formale, le forze dell’ordine hanno effettuato una perquisizione nella sua casa a causa dei suoi rapporti con Luca Lucci, il capo degli ultras del Milan, arrestato insieme ad altri 18 membri. Non è solo Emis Killa a essere associato a queste indagini: anche Fedez, un altro rapper molto noto, risulta coinvolto. Il 26 ottobre 2023, Fedez ha richiesto aiuto a Lucci per avere l’autorizzazione a vendere la bevanda “Boem”, un prodotto che promuove insieme a Lazza, durante le partite allo stadio Meazza.
Lucci ha accettato di assistere Fedez, agendo da tramite non soltanto con i fan del Milan, ma anche con quelli dell’Inter. Inoltre, a dicembre dello stesso anno, Fedez ha contattato ancora Lucci per cercare qualcuno di fidato che potesse gestire la sicurezza sua e della sua famiglia. Più tardi, il 2 gennaio dell’anno seguente, i due si sono incontrati a cena per discutere l’opportunità di acquistare insieme il famoso locale milanese ‘Old Fashion’.
Solo due giorni dopo, Fedez ha nuovamente scritto a Lucci per continuare le trattative riguardo a questa possibilità. Tuttavia, nonostante questi tentativi iniziali, l’accordo non si è mai realizzato. Infatti, la Triennale di Milano, proprietaria del locale, ha specificato in un comunicato ufficiale che le varie offerte di gestione per ‘Old Fashion’ non sono state mai considerate. Questo evidenzia ulteriormente come i progetti di Fedez e Lucci alla fine non abbiano avuto successo.