Categorie: Cronaca
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1 Ottobre 2024 04:25

Marina Brambilla, la rettrice dell’Università Statale, espone il suo programma: “Ateneo dove regna la parità di genere assoluta”

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Marina Brambilla, da oggi nuova rettrice dell’università Statale di Milano, l’istruzione più grande della Lombardia accogliendo 60mila studenti, annuncia come prima misura di incoraggiare giovani ricercatori.

Il 3 ottobre, Brambilla presenterà i suoi piani al Senato e alla Cda, e successivamente delineerà un piano triennale per la metà del mese che comprende provvedimenti sul diritto all’istruzione, la disponibilità di alloggi, la mobilità dei discenti e del personale. Fino a dicembre, Brambilla svilupperà il piano strategico.

Brambilla annuncia che il suo team sarà introdotto alla fine del mese, e sarà composto da individui selezionati per le loro capacità umane e professionali.

Brambilla pensa di creare ruoli pro-reitoriali che non solo riflettono gli elementi comuni delle università; didattica e ricerca; ma contempla anche i prossimi sei anni, includendo una posizione dedicata a Mind, alla rigenerazione del patrimonio architettonico, alla transizione digitale e all’intelligenza artificiale, accertando che quest’ultimi due siano aplicabili a tutte le attività amministrative.

Brambilla ribadisce che ci sarà un equilibrio di genere, non come un processo forzato ma come un risultato della ricerca di competenze.

Questo equilibrio di genere sarà presente anche nel Cda e nel Senato, che sarà rinnovato il 16 ottobre.

Sul progresso del progetto Mind, Brambilla afferma che i lavori stanno andando bene e ha fiducia in Lendlease per la consegna degli edifici nella primavera del 2027 in tempo per l’anno accademico 2027/28. Brambilla si dice onorata di poter vedere il campus tanto atteso e progettato diventare realtà.

Bisogna essere scrupolosi nella pianificazione del trasloco dei laboratori scientifici e dei loro sofisticati strumenti di ricerca, nonché degli incubatori per start-up.

Il risultato di questo progetto non dipende solo da noi ma anche da tutti gli attori coinvolti, in particolare treno e infrastrutture per raggiungere il campus e posti per gli studenti sono elementi chiave.

Una riunione fondamentale è già stata programmata dal sindaco Giuseppe Sala con i diversi rettori. Abbiamo affrontato un tema molto complicato e stiamo attuando piani già finanziati. A Mind, avremo 400 posti per il diritto allo studio su 1.100, stiamo lavorando al secondo edificio su Attendolo Sforza, grazie a un finanziamento Mur e Santa Sofia riaprirà.

Al momento abbiamo 1.200 posti, ma l’obiettivo è di raggiungere i duemila. Collaboreremo anche con il comune per la parte di Città Studi che si libererà, come ad esempio trasformare le Torri del Magistretti in residenze e servizi per gli studenti”.

Per quanto riguarda il Villaggio Olimpico, siamo stati contattati inizialmente e, come altri atenei, eravamo interessati dato che la zona di Porta Romana è vicina. Non abbiamo ancora raggiunto un accordo definitivo, ma riprenderò la questione presto, anche se la decisione finale dipenderà dalla sostenibilità economica: la Statale non mira a fare profitti con le residenze, tutti i nostri posti sono disponibili al costo di 250 euro al mese.

“Le domande stanno crescendo?
“Certamente. Tuttavia, non riusciamo ancora a raggiungere quegli studenti della classe media che non sono idonei a ricevere alcuno aiuto finanziario e rischiamo quindi di rimanere indietro considerando i prezzi attuali di mercato. C’è il pericolo di un corpo studentesco altamente diviso. L’assistenza alla classe media deve essere rinforzata mentre continuiamo a gestire le borse di studio con la Regione: questo anno abbiamo finanziato il 100% di coloro che avevano diritto, con oltre 5mila borsisti, e abbiamo calcolato che uno studente su due sarà nella zona no tax (fino a un Isee di 30mila euro)”.

Quali miglioramenti vorrebbe apportare alla “sua” Università Statale?
“Abbiamo introdotto misure di conciliazione, dalla didattica online per i genitori-studenti a interventi per il reintegro delle giovani ricercatrici dopo il parto. Mi sarebbe piacevole promuovere queste politiche anche per docenti e personale durante le fasi della vita che richiedono attenzione, come avere bambini piccoli, oppure affrontare problemi con genitori anziani o malattie proprie o di parenti. Siamo uno dei più grandi datori di lavoro a Milano con oltre quattromila dipendenti strutturati.

Abbiamo bisogno di sviluppare politiche di welfare innovative”.