Categorie: Cronaca
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1 Ottobre 2024 04:09

Le detenzioni degli ultrà svelano un’insolita armonia tra tifosi dell’Inter e del Milan: i tagliandi per la finale della Champions League sono stati distribuiti anche ai sostenitori rossoneri

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Milano – L’insolito accordo per dividersi i guadagni.

Si formano alleanze tra un gruppo (verde) e l’altro (blu) per massimizzare i guadagni, ignorando completamente l’amore per il calcio (“Volete recarvi in curva a cantare Bella Ciao? Non mi interessa…” questa è la dichiarazione emblematica di Andrea Beretta, condivisa da Renato Bosetti) e tutto questo a spese dei tifosi che sarebbero disposti (e infatti l’hanno fatto) a pagare cifre esorbitanti per un posto allo stadio Meazza. La rete di interessi tra i capi ultras – che da tempo hanno stabilito una pace molto vantaggiosa, purché non la rivelino a nessuno facendo finta di rivalità ormai spazzate via dal denaro – emerge in tutta la sua paradossale concretezza alla vigilia della semifinale della Champions League 2023: i sostenitori di Inter e Milan la vivono giustamente come un resoconto che rimarrà nella storia; i capi del Nord e del Sud pensano a tutt’altro.

L’idea originale viene attribuita a Marco Ferdico, il leader della squadra nerazzurra, che ne discute con il “Berro” prima che le due squadre sconfiggano i loro rispettivi avversari nei quarti: “Qualunque cosa accada, dividiamo tutto a metà, se voi passate ci tirate con voi, se passiamo noi vi tiriamo con noi, facciamo i conti e organizziamo tutto insieme cosicché non ci sia mai un perdente”, l’accordo che vuole proporre al suo vicino Luca Lucci.

In altre parole: “Hai vinto comunque, come quando giochi alla Snai”, la metafora del giocatore che fa una scommessa per proteggere il biglietto con un solo match ancora da vincere. Beretta non si oppone, ma lo avverte: “Questa cosa non deve trapelare nel tuo gruppo, hai capito!”

Ferdico ne è consapevole: “Lo comprendiamo tu, io, lui e Piccolo”, ossia Antonio Bellocco. Il compito di mediare lo avrà l’ex pugile Matteo Norrito, la cui moglie Marianna T.

è impiegata dal “Toro”. Nonostante sia la Beneamata ad accedere alla finale a Istanbul, i rossoneri riceveranno comunque i biglietti. Gli investigatori della Squadra Mobile, guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Domenico Balsamo, tramite le intercettazioni ambientali, rilevano le frenetiche interazioni tra Lucci e i suoi luogotenenti Rosario Calabria e Islam Hagag, per distribuire 30 biglietti. Il profitto netto: 25 euro per ticket. Sarà proprio Norrito a fornire i codici, ma verrà poi deriso al bar Italian Drink di Cologno: “Allora avete seguito un corso alla Nasa, tutti voi della curva Nord…

siete delle menti brillanti per decifrare i file”, scherza Lucci. Il “Toro” però, a 72 ore dall’inizio della partita, non ha più voglia di scherzare quando scopre che Francesco Intagliata, membro del direttivo nerazzurro, ha incassato 40mila euro facendosi sovrappagare 100 biglietti al prezzo di mille euro ciascuno. È Norrito a rivelare a Bellocco quello che gli ha chiesto Lucci, stupito: “Fa come se niente fosse e poi mi chiede “Scusa, perché questi non compaiono nei conti?” E io gli rispondo “Non lo so””.

Gli accordi sono sacri.