Appena entro in Piazza Vetra da via Molino delle Armi, mi trovo di fronte alla stazione della metropolitana, della quale vedo con piacere il segno su fondo rosso e la scala mobile già pronto per scendere alla piattaforma.
Al varco del parco, noto che il cartello del regolamento è irleggibile a causa dei soliti scribacchioni irresponsabili. Faccio il mio ingresso in una calda mattinata di sole, ascoltando il latrato continuo di un cane e notando persone amabili sui banchi, tra cui una coppia che si scambia dolcezze.
La Piazza Vetra mi fa pensare a Giovanni Raboni, il grande poeta che ci ha purtroppo abbandonato il 16 settembre 20 anni fa e che ha scritto un memorabile libro di poesie chiamato “Le case della Vetra”.
Ovviamente, è impossibile non ricordare anche Alessandro Manzoni… Tuttavia, metto da parte la poesia per concentrarmi sull’arte, come la statua tardo barocca di San Lazzaro che fu posizionata esattamente lì, dove un tempo venivano eseguite pene capitali e supplizi pubblici.
Guardando dall’altra parte del parco, vedo un banner doppio davanti all’Istituto Carlo Cattaneo, che propone argomenti seri ma non molto poetici come “Amministrazione Finanziaria e Marketing” e “Costruzioni.
Ambiente. Territorio”. Continuo il mio cammino apprezzando dall’esterno gli alti e splendidi alberi del Parco delle Basiliche e arrivo in via Papa Gregorio XIV, passando sotto l’entrata del Teatro Alcione.
Sarebbe fantastico avere un bel pasto adesso, mi rendo conto. Ci sono molte opzioni per ciò da cui posso scegliere … Notando la familiare insegna di un ristorante, “Cantina della Vetra”, decido di concludere la mia tranquilla passeggiata in modo positivo, nel loro spazioso dehors.