Categorie: Cronaca
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1 Ottobre 2024 04:39

Dopo otto anni, un imprenditore viene assolto dall’accusa di violenza sessuale. Le accuse sono state descritte come “un intrigo orchestrato dai suoi dipendenti”

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“Fernando Trevisan, un uomo d’affari 67enne di Limbiate (Monza), ha confessato di essere stato solo apparentemente sereno prima della sua assoluzione, mentre internamente ha vissuto un vero e proprio esplosione emotiva.

Il percorso giudiziario che l’ha coinvolto è stato una situazione estenuante. Accusato di violenza sessuale su tre ex lavoratrici della sua azienda di pulizie con sede a Bubbiano, Trevisan è stato assolto il 20 settembre dalla Corte d’Appello di Milano perché le accuse non potevano essere dimostrate. Questo verdetto giunge al termine di un percorso legale che ha avuto inizio nel 2016 con la denuncia di un’impiegata. Trevisan era stato, nel 2020, condannato a 10 anni di reclusione dal tribunale di Pavia, pena successivamente ridotta a 7 anni e sei mesi in appello.

Nell’anno 2022, tuttavia, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza e ha ordinato un ulteriore processo d’appello, che ha concluso con la sua assoluzione. La sua vita è stata dominata da questa vicenda per otto anni. Trevisan ha spiegato di essere rimasto intontito per diversi giorni dopo la sentenza. Nonostante fosse convinto della sua innocenza, riconosce di aver sofferto a causa di quest’esperienza. In risposta alla domanda sul suo passato, Trevisan ha rivelato di aver lavorato in vari ruoli in un’azienda di pulizie, prima di mettersi in proprio.

Nonostante la sua azienda abbia avuto problemi finanziari in seguito all’accusa e ai successivi procedimenti legali, continua ad esistere. Trevisan ha concluso la sua intervista parlando della denuncia, fatta da una delle sue dipendenti, che lo accusava di violenza.”

Un’altra storia racconta che l’ho importunata quando ho portato il suo stipendio a casa sua, ma in realtà non ci sono nemmeno andato. Ero solito accompagnare un’altro collega dal suo domicilio hasta il luogo di lavoro e non c’è mai stato un incidente, tuttavia si è rivolta contro di me con una denuncia.

I registri delle telefonate presentati durante il processo hanno smentito le testimonianze di queste tre donne. In sintesi: non siamo stati negli stessi luoghi in quel momento come era stato affermato da loro”. Interviene su questa questione l’avvocato della difesa di Trevisan, Antonio Francesco Catanzariti: “Il mio cliente non riusciva a capire il motivo delle accuse e l’ha intuito durante il procedimento giudiziario. Durante il primo dibattimento è stato rivelato che una delle accusatrici aveva comunicato a due individui, che in seguito hanno rifiutato di fare causa al mio cliente, che voleva avviare una sua attività sottraendole i clienti.

Due testimoni in tribunale hanno confermato questo fatto. La nostra ipotesi, a questo punto, è che si tratti di un complotto contro Trevisan”. Signor Trevisan, ci fu anche un conflitto sindacale prima dell’inizio del processo penale. “Sì, a causa di questioni relative all’organizzazione del lavoro. Le dispute sono state risolte tramite la mediazione”. Qual è stata l’incidenza di questa situazione legale sulla sua vita personale e professionale? “Ha rovinato la mia vita.

Mia moglie mi ha sostenuto, ma è stato difficile ed è stata criticata. La mia carriera ne ha risentito, ho perduto alcuni incarichi. Questo continua ad influenzare la mia vita. In ventisette anni di carriera non ho mai avuto problemi e spero che tutti questi anni non siano stati sprecati. Ho fatto molti sacrifici, ho lavorato giorno e notte”.

Attualmente, Trevisan e il suo avvocato stanno aspettando di capire le giustificazioni della decisione giudiziaria per decidere i prossimi passi: “Esamineremo le misure da adottare per ristabilire il rispetto verso il mio cliente”, afferma l’avvocato Catanzariti, “a fronte dei pregiudizi subiti nella sua vita personale, sociale e professionale”.