Categorie: Cronaca
|
1 Ottobre 2024 06:25

Atm ha annunciato un nuovo sciopero dei trasporti: a Milano, metro e autobus potrebbero non essere disponibili

Condividi

Gli utenti dei servizi di trasporto ATM di Milano si preparano ad affrontare altri disagi dopo le difficoltà subite a causa dei due scioperi pubblici di settembre.

Ottobre si prospetta come un mese altrettanto turbolento, con due scioperi programmati per il 5 e 18 del mese – sia per metropolitane, bus che tram. Le informazioni sul primo sciopero sono già state confermate sul sito ufficiale di ATM, rendendo la situazione ancora più problematica per i pendolari che si affidano ai servizi Trenord, essi stessi oggetto di diversi atti di protesta da parte del personale.

In riferimento allo sciopero annunciato per il 5 ottobre, il sindacato Orsa Tpl ha segnalato al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che ci sarà un astensione dal lavoro per l’intero giorno, potenzialmente influenzando il servizio di metropolitana, autobus e tram “dalle 8:45 alle 15:00 e dopo le 18:00, fino al termine del servizio”, così come confermato dall’azienda.

L’agitazione può anche influire sul servizio della funicolare Como Brunate, anch’essa gestita da ATM, “dalle 8:30 alle 16:30 e dopo le 19:30, fino al termine del servizio”.

Le ragioni di questa ‘stagione delle proteste’, un termine popolaremento usato per descrivere gli scioperi in questo periodo dell’anno, sono fondamentali: i sindacati di varie organizzazioni lamentano la mancanza di rinnovo del contratto nazionale per i lavoratori dei trasporti su gomma e su rotaia o chiedono più misure di sicurezza sul posto di lavoro e salari migliore.

Perché i lavoratori dei trasporti scioperano sempre?

Secondo una dichiarazione di Orsa Tpl, i lavoratori del trasporto pubblico vogliono “affermare i temi ‘cruciali’ su cui si fonda la nostra proposta per il rinnovo del contratto nazionale: ‘Diritti, sicurezza e Salario’. Il carico di lavoro che i lavoratori del trasporto pubblico devono sopportare sta aumentando e le loro responsabilità civili e legali stanno diventando sempre più onerose”.

Inoltre, c’è il problema delle “violente aggressioni continue e la sicurezza sul luogo di lavoro che sta diventando sempre più instabile mentre i salari sono stati ridotti dai precedenti rinnovi contrattuali che non hanno portato a un aumento economico tangibile, né un recupero della perdita salariale dovuta all’inflazione”.

Inoltre, “l’attacco incessante ai diritti più fondamentali da parte delle società, con le organizzazioni degli imprenditori come burattinai e l’assordante silenzio del governo, non fanno altro che annientare la categoria dei lavoratori dei trasporti, che vede sempre più dipendenti quit l’industria ogni anno”.

Gli ultimi aggiornamenti contrattuali sono stati poco convincenti, mostrando una totale mancanza di solidità sia da un punto di vista economico che normativo. Speriamo in un feedback sia dal governo che dalle associazioni imprenditoriali, il quale deve essere palpabile e favorevole ai lavoratori.

È certamente inaccettabile, come denuncia il sindacato Orsa, rimanere a guardare mentre si va smantellando ogni protezione per gli autotrasportatori, relative a mansioni ardue o usuranti, e si assiste all’intensificazione dell’instabilità lavorativa, dello sfruttamento e simultaneamente all’elevazione dell’età pensionistica.