Categorie: Cronaca
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30 Settembre 2024 16:24

L’Ausonia si interroga su chi protegge l’identità dei genitori violenti presenti in campo. Per quale motivo le telecamere di sorveglianza non sono state operative per due anni?

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Dopo le aggressioni subite al “Crippa” Centro Sportivo di Cinisello, al culmine della partita valida per il campionato provinciale under 16, e il comunicato dubbiamente tardivo dalla società ospitante, arrivato solo la domenica sera, l’Ausonia Academy, società milanese, non poteva più tacere.

È intervenuta con forza per chiarire gli eventi sul campo di via dei Lavoratori: “L’Ausonia Academy vuole manifestare la sua indignazione e condannare quanto accaduto al termine del match tra Città di Cinisello e Ausonia Academy di sabato 28.09.2024, valido per il campionato provinciale under 16 del Settore Giovanile Scolastico Figc. Durante la gara, i nostri giocatori e i membri del personale sono stati oggetto di insulti dal pubblico.

Inoltre, hanno subito un attacco diretto (all’interno di un’area tecnica in cui solo chi è sulla distinta di gara dovrebbe essere o transitare) semplicemente per aver pareggiato il match negli ultimi minuti. Due membri del nostro staff sono finiti all’ospedale con gravi ferite (come dimostra il referto medico) e alcuni dei nostri ragazzi portano i segni di una rissa scatenata da individui (chiaramente tifosi del Città di Cinisello) che li hanno presi di mira senza ragione e con violenza nei pressi degli spogliatoi”.

La dirigenza dell’Ausonia Academy, tuttavia, mostra un profondo disappunto per un’altra presunta verità, quella avanzata dagli ospitanti, che avrebbero dovuto garantire la sicurezza di tutti, indipendentemente dal risultato del match sportivo.

Esprimiamo la nostra perplessità nel leggere il comunicato emanato dalla Città di Cinisello, che é stato rilasciato ben oltre un giorno dopo il fato, in cui si afferma che un loro calciatore è stato minacciato da uno dei nostri dirigenti.

Questo è sorprendente, dato che sono stati proprio i nostri dirigenti e allenatori a subire violenze fisiche e necessitare di cure ospedaliere in quanto hanno cercato di proteggere i giocatori dagli aggressori. Tuttavia, ci chiediamo: chi ha dato il permesso a questi aggressori di accedere ad un’area che dovrebbe essere sicura? Chi sta cercando di nascondere le loro identità, nonostante l’entità delle violenze commesse? C’era un sistema di videosorveglianza, perché é fuori servizio da due anni? Speriamo che quello che è capitato ai nostri membri oggi non accada ad altre squadre e confidiamo che le forze dell’ordine siano in grado di identificare i colpevoli.” Nel contempo, dalle vittime – un dirigente e un allenatore che hanno ricevuto pugni, e presto anche il padre di un giovane calciatore che è stato colpito con un colpo di testa da un giocatore avversario – sono state presentate denunce penali contro individui non identificati.

Il processo sportivo è stato anche attivato, come annunciato a TeleLombardia dal presidente del CRL, Sergio Pedrazzini. Ci aspettiamo le prime decisioni entro giovedì, che si baseranno sul rapporto consegnato dall’arbitro.