Il 30 settembre 2024 a Milano, un’indagine che ha portato alla decimazione delle ultras milaniste, ha svelato la connessione tra la star della musica Fedez (che non è sotto indagine), e Luca Lucci, il leader dell’ultras del Milan che è attualmente sotto ordine di detenzione, e il gruppo di fan che segue quest’ultimo.
Secondo l’ordine del Gip Domenico Santoro, sono stati rivelati intercettazioni di Fedez che chiedeva a Lucci di poter distribuire un drink promosso dal cantante all’interno dello stadio Meazza. Fedez, il 26 ottobre 2023, suggeriva in un dialogo con Lucci: “Se avete una società di consulenza o un’azienda con cui potremmo collaborare, potrei assegnarvi la distribuzione di (nome del drink)? All’interno dello stadio…e potreste prendere una percentuale…hai capito?” Rispose Lucci, capo dei tifosi sud: “Se vuoi, posso maneggiare anche l’Inter, visto che lui è anche un supporter dell’Inter…
quindi… io, se vuoi, le metto in entrambe le partite… va bene… all’interno dello stadio… non c’è problema!” Poi, nel dicembre dello stesso anno, Fedez parlava ancora con Lucci sulla necessità di “una persona di fiducia” che “potrebbe occuparsi della sicurezza sua e della sua famiglia”. Inoltre, hanno discusso anche di incontri tra loro per “stabilire degli accordi preliminari per l’acquisizione, in cooperazione, della storica discoteca ‘Old Fashion'”.
Il gip Santoro mette in luce, nel corso dell’inchiesta, un episodio di particolare rilevanza che coinvolge un gruppo di ultras del Milan. Questi, sostiene, si sono evoluti in una banda di delinquenti inclini alla violenza e pronti a compiere azioni punitive su richiesta. L’incidente in questione è l’attacco al personal trainer Cristiano Iovino. Non è tanto la connessione con il cantante Fedez a fornire interesse a tale evento, quanto piuttosto l’indizio di un cambiamento nei metodi adottati da un gruppo di tifosi del Milan, ora accusati di associazione per delinquere.
Tra questi spiccano i nomi del leader Luca Lucci e dell’addetto alla sicurezza di Fedez, Christian Rosiello. La brutalità subita da Iovino a via Traiano rappresenta uno dei principali capi d’accusa rivolti agli otto ultras, tra cui Lucci e Rosiello.
Ulteriori informazioni provenienti dalla Direzione distrettuale antimafia rivelano le attività imprenditoriali di Lucci nel settore musicale. Grazie ai rapporti personali con artisti del calibro di Fedez, Emis Killa, Lazza, Tony Effe, Cancun e Gue Pequeno, Lucci ha potuto aumentare sostanzialmente e senza un controllo efficace le sue entrate economiche.
Lucci ha inoltre avviato una serie di accordi preliminari volta a gestire i concerti degli artisti, tanto a livello nazionale che internazionale, soprattutto in Calabria, beneficiando dell’energia e dell’abnegazione di Hagag Islam. Islam ha stretti legami con Federico Lucia, noto come Fedez, ed è stato arrestato insieme a Lucci.
Islam e Lucci, infatti, hanno già stabilito contatti con varie imprese operanti nel settore musicale, molti dei quali di origine calabrese.
Nel mese di agosto, Islam è stato responsabile dell’organizzazione di una serie di esibizioni di Fedez tra Roccella Jonica e Gioia Tauro.