Nei primi sei mesi dell’anno, le forze dell’ordine a Milano e nelle zone circostanti hanno intercettato più di una tonnellata e mezza di droghe, tra cui eroina, cocaina, hashish, marijuana e droghe sintetiche.
Questi dati, riportati dalle tabelle del Ministero dell’Interno, mostrano l’importanza di tale problema, nonostante una diminuzione significativa rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, in cui era stata scoperta una quantità doppia di droga. Tuttavia, Milano rimane una delle città con i più alti sequestri di droga, insieme a Roma e Reggio Calabria.
In base agli studi sulla droga nelle acque reflue condotti dal depuratore di Nosedo e dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, è stato possibile determinare le sostanze preferite dai milanesi.
L’analisi, riferita al 2023, ha evidenziato che il consumo di cocaina è predominante durante il fine settimana, da giovedì a sabato, mentre la cannabis viene prevalentemente utilizzata nel corso della settimana.
Il sabato si registra anche un picco nel consumo dell’ecstasy, nota come Mdma. Sara Castiglioni del Mario Negri ha riportato un aumento del consumo di cocaina, cannabis e Mdma negli ultimi anni. Anche l’uso di ketamina, un farmaco anestetico utilizzato illegalmente per scopi ricreativi, è in crescita, mentre l’assunzione di metamfetamina rimane stabile.
Il consumo di anfetamina, infine, risulta quasi inesistente.
La ‘coca rosa’, una droga psicoattiva indicata chimicamente come 2C-B ma spesso combinato con benzodiazepine, metanfetamina e catinoni sintetici, ha recentemente fatto notizia. Questa droga è distinta dalla usuale ‘coca bianca’ anche per il suo costo elevato, che può arrivare fino a 400 euro al grammo. Si tratta infatti di una cosiddetta ‘droga per ricchi’, la cui quotazione si impenna principalmente a causa della sua reputazione piuttosto che del costo dei componenti.
L’ultimo episodio rilevante ha avuto luogo mercoledì 18 settembre, quando un albanese recidivo di 51 anni è stato fermato dalla polizia dopo aver effettuato uno scambio con un acquirente in via Vittor Pisani. L’uomo nascondeva nelle sue mutande 24 pacchetti di cocaina e 6 di coca rosa. Nel frattempo, a Rogoredo, dove l’afflusso continuo di “fantasmi” alla ricerca di dosi di droga non mostra segni di arresto, Simone Feder, uno psicologo del ‘Team Rogoredo’, ha lanciato un nuovo allarme riguardo una droga a basso costo il cui contenuto è sconosciuto.
Secondo Feder, c’è bisogno di un “cambio di paradigma: bisogna “agganciare” le persone, andarle a prendere, non aspettarle”. Questa necessità emerge in un contesto di emergenza costante, con un numero crescente di minori e individui affetti da problemi mentali che richiedono aiuto. A livello nazionale, due preoccupazioni principali emergono dalle “25 allerte diramate dal Sistema nazionale di allerta precoce del Dipartimento per le politiche antidroga (Dpa) ai centri collaborativi preposti”, come è stato rivelato lo scorso giugno quando è stata presentata la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze.
Nell’ultimo anno, una preoccupazione crescente è stata la diffusione di fentanyl illecito, un oppioide sintetico che si dimostra essere più di 80 volte più potente della morfina. Questo composto sta causando numerose morti negli Stati Uniti. Un’altra problematica è la dispersione della xilazina, un sedativo potente usato abitualmente nella medicina veterinaria. In aggiunta, il sistema di allerta ha rilevato la presenza di 70 Nuove sostanze psicoattive (Nsp) nel territorio, principalmente dei catinoni (20%), arilcicloesilammine (16%), cannabinoidi sintetici (13%) e benzodiazepine (11%).
Secondo il Dipartimento per le politiche antidroga, queste sostanze rappresentano una minaccia, poiché, essendo composti sintetici facilmente alterabili, sono difficili da individuare e spesso sfuggono ai controlli poiché non sono immediatamente inclusi nelle liste di sostanze illegali.