Riccardo Gatti, un noto psichiatra e coordinatore del Tavolo tecnico dipendenze della Regione Lombardia, ha recentemente riflettuto sul fatto che il mercato della droga sta prosperando a causa della richiesta da parte delle persone di alterazioni.
Sostiene che prima di esaminare il mercato, che al pari di tutti i mercati si basa sulla domanda, dovremmo forse chiederci perché le persone hanno queste necessità. Gatti conferma l’incremento dei trend riguardanti la distribuzione e il consumo di stupefacenti e psicotropi in Italia, con livelli di consumo che stanno tornando ai livelli pre-pandemici, a seguito di una diminuzione durante la crisi sanitaria dovuta a una minore quantità di consumi occasionali collegati a eventi.
Gatti esprime in particolare la sua preoccupazione rispetto alla crescente diffusione del crack, una sostanza ritratta dalla cocaina tramite processi chimici ed economica rispetto a quest’ultima, che può indurre un elevato livello di aggressività e delirio. Mette in risalto anche il problema relativo all’ampia diffusione illecita di farmaci come l’ossicodone e il tramadolo, che mischiati ad altre sostanze possono generare effetti devastanti, tra cui la dipendenza, il rischio di overdose se somministrati in dosi errate e possibili interazioni negative con altri farmaci o alcolici.
Tra le molteplici sostanze attualmente in circolazione, Gatti menziona anche la ketamina. Anche a Milano, grande metropoli con una vasta gamma di scenari differenti, queste problematiche sono presenti.
Numerose persone fanno uso di droghe con precise aspettative in mente, e non dobbiamo perdere di vista che queste aspettative rappresentano una parte significativa dell’effetto percepito. I mercati di questo genere sono presenti perché gli individui desiderano alterare la loro realtà.
Siamo portati a immaginare l’immagine stereotipata del drogato, o degli “invisibili” di Rogoredo. Tuttavia, molti utilizzatori sono semplici cittadini alla ricerca di un cambiamento nella loro routine quotidiana”. Ad esempio? “Nel campo del sesso. Considera il “chemsex”, un pratico che coinvolge l’ingestione di droghe per intensificare e protrarre il piacere. Le droghe più comuni sono la metanfetamina, la mefedrone, il Ghb o Gbl. La questione principale risiede nella giusta miscela e dosaggio”.
Ma come si ottengono questi farmaci? “Ci sono svariati modi: online, in farmacia (spesso con prescrizioni mediche a disposizione, o tramite acquisto da terzi). Il mercato illegale mostra un vasto ventaglio di possibilità. Ma il meccanismo è il medesimo di quello legale: sedurre il cliente, convincerlo a consumare. In questo scenario, si dà l’idea dell’importanza di “additivi” anche in un’attività naturale come quella sessuale”. Tra le droghe più diffuse, c’è anche il krokodil, che “distrugge” la pelle? “C’è un’ampia varietà di sostanze, molte delle quali non sono nemmeno note alle autorità.
Molti laboratori non sono attrezzati per identificare queste droghe, ma solo quelle più comuni”. Perché la “coca rosa” costa fino a 400 euro al grammo? “Perché è considerata alla moda. Il suo valore non risiede nelle sostanze che contiene, ma nella sua popolarità: le persone disposte a pagarne il prezzo sono molte. Può anche essere venduta a un prezzo inferiore, facendo credere all’acquirente di aver realizzato un buon affare. È il principio basilare della legge della domanda e dell’offerta”.
Il suo desiderio per il futuro? “Da 40 anni, ogni volta che si presenta un’emergenza, siamo costretti a correre ai ripari. Quando appare una nuova sostanza che mette a rischio i giovani, interveniamo. E poi il ciclo ricomincia. Dobbiamo smettere: è il momento di prepararci a gestire in modo costante il problema della droga”.