Milano, 27 settembre 2024 – Tutto iniziò con il numero 73.
Durante l’estate del 2023, la prima sezione della Metropolitana 4 (M4) fu inaugurata, consentendo il collegamento tra l’aeroporto di Linate e San Babila, nove anni dopo l’Expo a cui avrebbe dovuto servire. Inevitabilmente, la prima linea di autobus sacrificata fu il collegamento storico tra Forlanini e il centro della città. Dapprima cancellata, in seguito parzialmente ripristinata tra San Felicino di Segrate e piazza Ovidio. Secondo i gruppi di protesta che ieri hanno invaso piazza Scala, noncuranti della pioggia, l’attesa pluriennale per la M4 – vista come una benedizione – unita al sacrificio del bus numero 73 sono state le fatidiche gocce che hanno fatto traboccare il vaso.
Il conseguente riassetto delle linee di superficie, iniziato nel novembre 2023, abitualmente coordinato con l’inaugurazione di nuovi percorsi metropolitani, è stato aggravato dalla cronica mancanza di autisti, problema che l’Atm sta tentando di risolvere con l’assunzione di nuovo personale. Questa combinazione di fattori ha provocato, mese dopo mese, una serie di disagi per i milanesi abituati ad utilizzare i mezzi pubblici: lunghe attese alle fermate nella speranza di vedere arrivare un autobus o un tram, indicazioni su display che segnalano ritardi superiori ai venti minuti, se non addirittura superiori alla mezz’ora.
Questo accade anche nei periodi di grande afflusso. L’irritazione e l’inconvenienza quotidiane, protrattesi per mesi, sono state esprimiate attraverso una pagina Facebook che ogni giorno si riempie di post accomunati da un unico tema: una fotografia del display sulla pensilina che segnala i tempi di attesa.
Adriana Berra ha lanciato “AspettaMi, milanesi in attesa dei bus” su Facebook all’inizio dell’estate, accumulando migliaia di iscritti. Ieri, era presente alla base della statua di Leonardo da Vinci e, in particolare, sotto le finestre dell’ufficio del sindaco Sala.
Berra ammette di non aver previsto l’enorme successo di “AspettaMi”. Questa piattaforma evidenzia che le difficoltà vissute a Milano con i trasporti pubblici su strada sono condivise da tutti, indipendentemente dalla posizione geografica. Inoltre, sottolinea che gli abitanti delle periferie sono quelli più svantaggiati. Ciò che rifiutano fermamente, è l’idea che esistano due tipi di cittadini milanesi: quelli della serie A, che vivono vicino a una stazione della metropolitana e beneficiano di un servizio efficiente e frequente, e quelli della serie B, che dipendono da tram, autobus e filobus.
Adriana Berra, residente nella zona di Lambrate, soffre personalmente dei continui problemi dei trasporti. “Dal mio quartiere passano i tram 54 e 75. Il primo è passato a essere 54 barrato, è come se fosse scomparso…”. In soli quattro mesi, il gruppo “AspettaMi” ha raggiunto più di 2.600 membri. Ogni giorno vengono postate decine o addirittura centinaia di foto che mostrano ritardi o viaggi cancellati. Daniele Carcelli scrive: “In via Bronzetti il tram 60 non si vede e la gente è molto arrabbiata”.
Alessandro Coscia aggiunge: “Sono le sette di sera e alla fermata Canonica-Arena ci sono 19 minuti di attesa per la 57, una linea completamente disorganizzata”. La foto di Giuseppe Caspetta non lascia spazio per dubbi. L’attesa per il tram 14 supera i trenta minuti. “Questa è la peggiore linea tranviaria” commenta, aggiungendo delle emoji arrabbiate. Una mamma si lamenta: “Ho dovuto accompagnare mio figlio agli allenamenti di calcio a Quarto Oggiaro partendo da via Procaccini.
Tra il tram 12 cancellato e il 57 in ritardo, più il traffico, è stato un vero incubo. Ci abbiamo messo quasi due ore”.
Durante il suo discorso, Adriana Berra ha suscitato numerose risa rivelando una classificazione “fantasma” delle linee autobus, basata sulle segnalazioni dei viaggiatori nel gruppo. Ha presentato una parodia di una tipica segnaletica arancione Atm, che mostrava le dieci peggiori linee “fantasma” dei bus. Il “premio” è andato alla linea 73, “il servizio fantasma” che nonostante le migliaia di richieste dei cittadini milanesi e una petizione, fino ad ora non è stato ripristinato nel centro della città.
Al secondo posto, la linea 90-91, “il servizio circolare Destra/Sinistra”, adesso soprannominato “Circolava a destra/sinistra” a causa dei continui ritardi. Berra ha espressamente manifestato la preoccupazione che la situazione attuale, già accaduta nella zona est della città, possa ripetersi nella zona ovest con l’apertura in ottobre dell’ultimo tratto della M4 fino a San Cristoforo. “Non è concepibile,” ha sottolineato Berra, “che una città che si autoproclama smart, green ed europea, e che è amministrata da una giunta che si definisce ambientalista, fornisce un servizio di trasporto di superficie che funziona solo nelle zone delle metropolitane.”