Per proteggere medici e infermieri da aggressioni, tutti gli ospedali milanesi implementeranno un sistema d’allarme attivabile tramite un pulsante.
Attualmente, 16 ospedali hanno già in funzione questo meccanismo. La Prefettura ha garantito che prossimamente le restanti strutture sanitarie della città disporranno dello stesso sistema. Lo scopo principale è assicurare la sicurezza del personale sanitario.
Presto, in tutti gli ospedali della metropoli lombarda sarà possibile attivare l’allarme alle forze dell’ordine in caso di attacchi al personale medico e di infermieristica, grazie a questo ‘pulsante speciale’. Il progetto è stato annunciato mercoledì, durante una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presso la Prefettura.
A tale incontro, il prefetto milanesco Claudio Sgaraglia ha dialogato con i rappresentanti della direzione generale al Welfare della regione Lombardia, dell’Ats e dell’Areu per discutere sulle misure di sicurezza nelle strutture mediche di Milano.
Da Palazzo Diotti, è stato espresso un pieno apprezzamento per tutte le azioni intraprese, mostrando un particolare interesse per l’innovativo sistema ‘Alert’, già in funzione in 16 ospedali della città e della provincia. Questo sistema consente al personale sanitario di avvisare il numero di emergenza europeo 112, tramite un pulsante, in caso di una situazione pericolosa in corso.
Alcune strutture hanno già introdotto questo sistema, positivamente accolto dai lavoratori sanitari, che hanno sottolineato l’efficacia tempestiva del meccanismo. Questa innovazione ha migliorato la percezione di sicurezza del personale sanitario, favorendo un ambiente di lavoro più tranquillo.
La Prefettura ha evidenziato che presto si attiverà un metodo di intervento in tutti gli ospedali della regione metropolitana. Questo non è l’unico aggiornamento previsto. Con l’intento di rafforzare la sicurezza negli ospedali milanesi, si è deciso di aumentare la presenza delle forze di polizia in tutti gli ospedali della città metropolitana, identificati come punti sensibili secondo il piano di monitoraggio territoriale.
Questo al fine di garantire un intervento preventivo più immediato ed efficace in caso di attacchi al personale sanitario.