Eugenio Galli, ingegnere 56enne che lavora nel campo dei collaudi e della progettazione di sistemi antincendio, esprime un fervido desiderio: quello di vedere un declino delle piste ciclabili “finte”, definite come tali per via della semplice segnalazione mediante una linea di vernice sul suolo, e l’incremento di sentieri protetti anche materialmente.
Purtroppo, tra le sue esperienze personali, Galli rammenta un incidente in cui, mentre pedalava, un conducente ha improvvisamente aperto la porta della sua auto causandone la caduta. Inoltre, suggerisce la necessità di implementare semafori con cicli di luce diversificati, allo scopo di prevenire incidenti che possono verificarsi quando sia le biciclette che i veicoli a motore ricevono il segnale verde simultaneamente e uno dei due deve svoltare.