Categorie: Cronaca
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24 Settembre 2024 06:54

Stefano Binda, reo di aver ucciso Lidia Macchi, ha un credito di 212mila euro con lo Stato

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Stefano Binda, precedentemente accusato dell’assassinio di Lidia Macchi, ha il diritto di ricevere un indennizzo di 212mila euro dallo Stato, secondo la Corte d’Appello di Milano.

Benché fu assolto definitivamente dall’accusa di aver ucciso Macchi – un studente di 21 anni e sua ex compagna di liceo – nel Varesotto nel 1987, Binda ha trascorso tre anni e mezzo in prigione tra il 2016 e il 2019. Questo pagamento compenserà la sua “detenzione ingiusta”.

Macchi fu tragicamente assassinata a gennaio 1987 con 29 coltellate e il suo corpo fu ritrovato in un bosco a Cittiglio, Varesotto. Binda fu arrestato il 15 gennaio 2015 e rimase in carcere fino al 24 luglio 2019.

Inizialmente fu condannato all’ergastolo, ma la sentenza è stata annullata in appello e, infine, ha ottenuto l’assoluzione nel gennaio 2021 dalla Cassazione. Originariamente, un indennizzo di poco oltre 300mila euro era stato deciso nel 2022, ma è stato annullato nel giugno 2023 dalla Suprema corte, sostenendo l’argomento della Procura generale che Binda avrebbe “contribuito all’errore sulla sua carcerazione” con i suoi “silenzi”. Tuttavia, i giudici dell’Appello di Milano hanno ridotto la cifra del risarcimento di circa un terzo rispetto alla decisione iniziale, riconfermando comunque il diritto di Binda all’indennizzo.

La Corte ha stabilito che Binda aveva una “colpa minore” nel suo comportamento durante il processo. I suoi avvocati, Sergio Martelli e Patrizia Esposito, hanno sempre sostenuto che il 55enne non era coinvolto nell’omicidio e che era in vacanza in quel periodo, come confermato anche dai testimoni. La diminuzione dell’ammontare del risarcimento deriva dal riconoscimento da parte della Corte di certi comportamenti dell’accusato, che non hanno contribuito all’andamento delle indagini.