Nel secondo trimestre del 2024, Milano ha visto una contrazione del settore immobiliare, con un calo del 7,3% e 6.087 operazioni di compravendite.
Considerato un paradosso, questa riduzione di attività non ha influenzato la tendenza dei prezzi, che hanno continuato a crescere da oltre un decennio.
Durante lo stesso periodo, l’Agenzia delle Entrate in Italia ha notato un piccolo incremento del 1,2% rispetto al secondo quadrimestre del 2023, con un totale di 186.324 compravendite. Il 71% di queste operazioni ha beneficiato del bonus “prima casa”. Questi dati indicano un leggero rilancio nel mercato immobiliario italiano, dopo sei trimestri di diminuzione consecutiva.
Questo miglioramento è più visibile nelle regioni del Nord e Centrali dell’Italia. Inoltre, c’è stato un aumento del 41% nelle compravendite con mutuo ipotecario grazie alla diminuzione del tasso di interesse medio, che è passato dal 4,31% nel secondo quadrimestre del 2023 al 3,70%.
Nonostante il quadro generale sembri positivo, Milano sembra essere l’eccezione con un calo del 7,3% nelle compravendite, seguita da Firenze con un calo dell’8,1%.
Queste difficoltà, però, non sembrano influenzare notevolmente i prezzi nella città meneghina.
Nel corso degli ultimi sei anni, risulta che la fascia di prezzo più elevata e la metratura più ampia sono state richieste prevalentemente nel 2021, secondo anno della pandemia e anno positivo per le compravendite immobiliari. Attualmente, dopo un periodo di riduzione, i budget degli acquirenti stanno tornando a crescere in diverse città.
A Milano si è raggiunto un nuovo record storico con un budget massimo medio che supera leggermente i 400mila euro, come riportato dall’osservatorio di Immobiliare.it.
Questo rappresenta un aumento del 1,7% rispetto al 2020 quando si era fermato poco meno di 395mila euro. Milano mantiene la sua posizione in vetta alla classifica, ma si differenzia per la riduzione della superficie media acquistabile, passata da 77 a 75 metri quadrati negli ultimi tre anni, nonostante l’aumento del budget. Tale trend indica un aumento dei prezzi e una diminuzione dell’area acquistabile allo stesso costo.
Se paragoniamo con Roma, il budget massimo medio è leggermente oltre i 340mila euro, mostrando una diminuzione del 5,7% rispetto al 2021. Si osserva anche una diminuzione significativa della superficie media desiderata, passata da 86 a 81 metri quadrati.
Diverso è il caso degli attici, una particolare tipologia di abitazione molto apprezzata, ma raramente disponibile sul mercato. Secondo lo Studio del Gruppo Tecnocasa, nell’ultimo anno, solo lo 0,6% delle transazioni ha coinvolto questa tipologia di abitazione, con una quota di mercato che da anni non supera l’1%.
Nel 2023, nel settore immobiliare, le dimensioni più vendute oscilleranno tra 101 e 150 mq, rappresentando il 38,5% delle transazioni totali, seguite dagli attici tra 51 e 100 mq, che costituiscono il 37,4% delle scelte.
La percentuale degli attici di dimensioni comprese tra 151 e 200 metri quadrati oltrepassa il 17. Nel 2022, si evidenzia un aumento delle vendite di appartamenti tra i 51 e i 150 metri quadrati, passando dal 67,6% al 75,9% totali.
Al contrario, le vendite di immobili di oltre 150 metri quadrati sono in leggero calo. L’analisi mostra che un notevole 20,2% delle vendite di attici rientrano nelle classi energetiche A e B. Questo dato è significativo, soprattutto se paragonato al 6,5% di vendite di appartamenti di tutte le tipologie in queste stesse classi energetiche. Questo è dovuto al fatto che la quota di attici nuovi o ristrutturati risulta più elevata rispetto agli altri tipi di immobili.
La maggioranza degli acquirenti di attici ha un’età tra i 35 e i 44 anni (26,4%), seguiti da quelli tra i 18 e i 34 anni (25,6%) e, infine, dai 55 ai 64 anni (24,0%). I compratori sono principalmente famiglie (66,3%), anche se nel 2023 si assiste ad un incremento dei clienti single, il cui numero sale al 33,7% rispetto al 25% dell’anno precedente.
Sorprendentemente, il 56,2% degli acquisti di attici viene effettuato senza l’aiuto di un mutuo, un dato in crescita rispetto al 49% del 2022.