La Chiesa di Milano era colma di persone che hanno partecipato ai funerali di Paola Marella, una conosciuta architetto e presentatrice televisiva dei principali programmi su Real Time.
La cerimonia si è tenuta questa mattina a Milano. In prima fila nella chiesa di San Marco, nel quartiere di Brera, di fronte alla bara adornata da un mazzo di fiori bianchi, c’erano il figlio Nicola, il marito Domenico e altri stretti familiari e amici. Durante l’omelia, il vice parroco don Luigi Garbini ha fatto un riferimento allo “sguardo dall’alto sulla città”, ritratto nelle letture, associandolo a “una prospettiva diversa di vedere la città”, come faceva la stessa Paola.
“Siamo stati tutti colti di sorpresa, a causa della sua riservatezza. Questa vista della città dall’alto ci riconduce agli ultimi giorni di Paola al San Raffaele: mentre la vita in città continuava, lei era sdraiata immobile sul suo letto, dimostrando la sua eleganza senza muoversi. Noi – ha detto – non potremo mai veramente conoscere le persone che abbiamo vicino, ma nulla viene perso agli occhi di Dio. Tutto viene ricapitolato e questo sguardo di ricapitolazione ci riempie di speranza”.
“Domenico la considera ancora ‘la sua luce’. Tuttavia, non solo lui. ‘Pensavo fosse la luce solo per me, mio figlio e la nostra famiglia, ma ieri ho realizzato che è stata la luce di tutti. Era la luce per i suoi amici, per la sua città, Milano, e per molte persone che non l’avevano mai conosciuta. Non era qualificata per fare questo lavoro, faceva un lavoro regolare. Ha però reso nobile questa professione, ha fornito una rappresentazione dell’agenzia immobiliare con la sua onestà e professionalità.
Infine, ha fatto il salto alla televisione. Erano i tempi duri, guadagnarsi da vivere a Milano tramite il mercato immobiliare non era facile. Le fu offerta un’opportunità. Ci siamo guardati negli occhi e io ho detto “ma tu non sei abile in nulla”, ma in realtà era il suo elemento. Era sempre felice, un’amica per tutti, una roccia su cui contare. Era sempre pronta a dare una mano a chiunque.
Voglio esprimere la mia gratitudine alla sua famiglia, ai suoi parenti che sono come fratelli, allo zio, alla zia, al padre e alla madre per avere ‘prodotto’ una persona così straordinaria. Ai suoi amici. Grazie per averla sostenuta, per aver dimostrato tutto l’amore che provavate per lei. Ricordatevi una cosa: la sua luce continua a splendere. Non lo dimenticate. Grazie'”.
Alla cerimonia funebre, si è presentato anche il famoso cuoco e presentatore televisivo Alessandro Borghese, che ha avuto occasione di lavorare con Marella agli inizi, su Real Time.
Borghese ricorda con affetto come erano stati pionieri di un nuovo tipo di televisione, che combinava il suo mondo culinario con quello immobiliare di Marella, prendendo forma più di due decenni fa. Addolorato, dice addio all’amica.
Inoltre, Angelo Macchiavello, un giornalista Mediaset, rimemora come conobbe Paola quando avevano solo 14 anni, in via Griziotti, vicino alla Fiera. Ricorda come fosse una ragazza affascinante, possedendo un fascino unico e una personalità straordinaria.
Nonostante si siano rivisti a giugno, lui e i suoi amici non riuscivano a capire quanto fosse grave la condizione di Paola. Avevano programmato di incontrarsi per un aperitivo nei giorni seguenti, ma Paola gli aveva inviato un messaggio a metà mese, informandolo che era in ospedale.