Milano ha sempre avuto un legame speciale con il calcio, che risale a 115 anni fa quando il derby ha preso il suo primo respiro e ha iniziato a dipingere il corso della storia della città, nella sfera dello sport e oltre.
Si avverte una sensazione unica nell’aria durante la settimana di preparazione al grandioso scontro, segno distintivo della città di Milano. Ancora di più ora, che per la prima volta il derby emetterà un suono americano, una trasformazione difficile da accettare per i nostalgici. Nelle recenti partite, il derby Inter-Milan rispecchia sempre di più la diversità con pochissimi giocatori italiani in campo, per lo più in divisa nerazzurra. I ricordi dei giorni passati inducono a contemplare i cambiamenti che il derby ha subito nel tempo.
Passeggiando per la città, le immagini storiche in bianco e nero rivivono, rivelando i luoghi iconici che hanno dato forma al derby: strade, viottoli, piazze, negozi, panifici e ristoranti. Ci sono poi le sedi dei club, stadi e terrazze eventi. Questi luoghi compongono una mappa virtuale della storia del derby milanese, diviso tra Casciavit (i rossoneri) e Bauscia (gli interisti), segnato dalle vittorie, dalle delusioni, dagli insuccessi ma ancor più dalla passione condivisa.
Tutto ha avuto inizio all’Hotel du Nord et des Anglais, in piazza della Repubblica, dove 125 anni fa Herbert Kilpin e Alfred Edwards fondarono il Milan Football and Cricket Club. A solo due chilometri di distanza, nove anni dopo, nasceva la ‘rivalità’ della F.C. Internazionale nei tavoli del ristorante “L’Orologio” in via Mengoni.
L’inizio del calcio nerazzurro ha avuto luogo a Ripa Ticinese, presso il Naviglio, dove una piccola imbarcazione recuperava le palle calciate nell’acqua, mentre i supporters erano radunati vicino alla linea del fallo laterale.
Il vecchio Trotter di via Doria, cancha dei primi periodi rossoneri, presentava porte senza reti e molto calcare. In realtà, il primo derby, amichevole, ebbe luogo non in Italia ma a Chiasso, Svizzera, il 10 gennaio 1909. Quel giorno, il Milan trionfò 2-1. Dal quel momento, l’Inter e il Milan si sono incontrati 239 volte ufficialmente, giocando i loro match in vari campi di Milano (e solo due all’estero: a Pechino per la Supercoppa 2011 e a Riad per lo stesso premio nel 2023).
Il primo derby a San Siro si disputò il 19 settembre 1926, vinto dall’Inter 6-3. Negli anni successivi, vi furono molteplici cambi di sede, sia stadi che quartieri generali. Il “covo” del Milan traslocò dalla “Fiaschetteria Toscana” di inizio ‘900 a via Meravigli, poi alla prestigiosa via Turati 3 e infine all’imponente edificio di via Rossi che domina il quartiere Portello. Gli anni in cui duellavano due leggende come il Mago e il Paròn sono indimenticabili.
La dolceria “Cova” è divenuta la base per gli uomini di Herrera, al contrario di Rocco, che si è stabilito in via Amedei, presso il ristorante “L’Assassino”. Questo locale era molto amato da Adriano Galliani durante i suoi primi anni come direttore del Milan, quasi quanto il “Giannino”, un altro storico punto di ritrovo dopo ogni trionfo rosso-nero. Non mancano locali e negozi che rimangono nel cuore dei tifosi: Negli anni ’70, Jannacci e Pozzetto, veri e propri rossoneri, elessero la “Pasticceria Gattullo” a Porta Lodovica come loro base.
Viale Bligny divenne il luogo in cui le assemblee della “Fossa dei Leoni”, cuore del tifo sud, furono ospitate. Non va dimenticata la piccola cantina di un ristorante al numero 86 di via Monterosa, che nel 1962 fu trasformata in un rifugio per comici emergenti dagli zii materni di Diego Abatantuono. Questo locale era conosciuto come “Derby”. Dall’altro canto, la famiglia Moratti è cresciuta nella sede storica di Foro Bonaparte prima di trasferirsi nei pressi di San Babila, prima in via Durini e successivamente in corso Vittorio Emanuele.
Massimo era solito pranzare con l’avvocato Prisco al ristorante “Santa Lucia”, a breve distanza dagli uffici della Saras. Storia contemporanea segnala Barbara Berlusconi come l’ideatrice di Casa Milan, presentato oltre dieci anni fa. Prima di cedere il timone al fondo americano Oaktree, Steven Zhang aveva eletto viale della Liberazione come location per gli uffici, con una splendida vista su Gae Aulenti. Da tempo, il Milan ha un’influenza americana.
Da più di due anni, Gerry Cardinale, che raramente si fa vedere a Milano e sempre nei soliti hotel vicino la piazza della Repubblica, è al comando. Potrebbe non essere presente questa sera a San Siro, dove si parlerà in inglese.
Un altro scontro locale, ma pur sempre un confronto tra rivali. Ci vediamo al “Baretto”, accanto all’ingresso numero 1. Prendiamo una birra e poi entriamo tutti insieme. Siamo pronti a esultare.