“Essere medico per assistere gli altri era il suo compito quotidiano.
La sua passione era ammirare il mondo da una prospettiva elevata”. Un sentimento di tristezza e dolore, ma con molta dignità, ha pervaso il funerale di Federica Tonoli, la dottoressa di trent’anni stroncata domenica scorsa in seguito a un fatale incidente durante la discesa dal monte Forno in Valmalenco. Il corpo di Federica è ritornato a casa pochi giorni fa, completate le procedure burocratiche necessarie. Ieri in chiesa, nella parrocchia di San Giovanni Evangelista, amici e colleghi piangevano moltissimo, e in presenza di numerosi cittadini, i suoi genitori Francesca e Daniele, la sorella Elisa, i nipoti, i nonni e numerosi parenti, le hanno reso l’ultimo saluto.
La cerimonia è stata celebrata dal parroco Don Luca Sorce. “Ci sono notizie che si spera di non dover mai ricevere e funerali che non si vorrebbe mai dover celebrare. Questa notizia è stata come un masso che è caduto improvvisamente”. Federica amava immensamente la medicina e la montagna. “Scalare le cime è come aprirsi a qualcosa di più grande. Federica era molto esperta. Aveva il sogno di unire le due passioni, diventando un medico di montagna, sempre pronta ad assistere gli altri”.
Purtroppo, il destino ha avuto altri piani. Domenica scorsa, Federica Tonoli stava scendendo dal monte Forno in Valmalenco insieme ad altri amici escursionisti quando, a un’altitudine di 3.200 metri, ha fatto una caduta mortale. Dal pulpito, per Federica, un verso modificato del canto alpino “Signore delle cime”: “Signore delle cime, hai chiesto alla montagna un’amica nostra. Ti supplichiamo, lassù in paradiso, permettile di camminare sulle tue montagne”. Alla fine della cerimonia, è stata letta la poesia “La morte non è niente” di Henry Scott Holland.
Nella piazza antistante la chiesa, la bara e i parenti di Federica erano accolta dalla sindaca Pamela Tumiati e il suo vice Ermanno Lamperti. Lo shock di tale perdita è stato espressa da Tumiati attraverso un messaggio, in cui ha manifestato la sua emozione: “La morte di un amato è sempre un evento tragico. Per un genitore, la perdita di una figlia è sicuramente un disastro. Non esistono parole adatte a lenire tale sofferenza, possiamo solo offrire la nostra empatia a nome dell’intera comunità di Masate.” Anche sul sito dell’Università di Bologna, dove Federica era un tirocinante alla facoltà di radiodiagnostica, sono stati pubblicati messaggi di condoglianza.
“La notizia del tuo decesso improvviso ci ha lasciato a bocca aperta. Hai dimostrato di essere una collaboratrice inestimabile, sempre equilibrata, piena di vigore, e pronta per intraprendere nuove avventure. Ci mancherà la tua presenza silenziosa e affidabile.”