L’individuo sospettato di avere appiccato l’incendio in via Cantoni potrebbe aver compiuto l’atto dall’alto, avendo raggiunto la cima del cantiere edile situato sulla facciata dello stabile adiacente allo showroom di Li Junjun.
Da tale posizione, avrebbe impiegato una delle finestre sul tetto per introdurre un acceleratore di fiamma e causare l’incendio. Successivamente, potrebbe essersi allontanato a piedi nel senso inverso rispetto alla stazione Certosa. Secondo quanto riporta Il Giorno, questa sembra essere l’idea predominante tra coloro che indagano sull’incendio doloso che ha portato alla morte del designer Pan An di 24 anni e dei fratelli Liu Yinje e Dong Yindan, di 17 e 18 anni.
Inizialmente, si supponeva un innesto “ritardato”, considerando che c’era presenza di persone davanti al vecchio capannone fino a venti minuti prima delle fiamme. Ora, però, sembra emergere come ipotesi più convincente la possibilità che la persona non ancora individuata fosse salita attraverso le impalcature (che non avevano un sistema di allarme anti-intrusione) dell’edificio vicino, agendo dalla parte superiore dello showroom e allontanandosi rapidamente lungo via Cantoni. La silhouette del presunto colpevole sarebbe stata catturata in varie immagini dalle telecamere, a tal punto che gli investigatori avrebbero già tracciato il possibile percorso utilizzato per scomparire la sera del 12 settembre.
Nel frattempo, nella indagine sull’eccidio condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, è emersa un’informazione di grande rilevanza: l`incendiario ha usato un accelerante.
Aika, un pastore belga proveniente da Palermo, ha rilevato resti di una sostanza non ancora precisamente identificata, con il suo senso dell’olfatto, per aiutare gli esperti del Nucleo investigativo antincendi della Lombardia a cercare prove. L’unità cinofila ha individuato le tracce al piano terra, vicino alla porta principale, dove l’incendio è stato avviato dall’autore dell’atto.
L’identità del criminale è ancora incerta, ma molto probabilmente si tratta di uno straniero. Potrebbe persino essere lo stesso uomo, presumibilmente del Nord Africa, che la sera precedente aveva minacciato il padre del proprietario con un coltello, richiedendo 20.000 euro, e che il giorno dopo ha ripetuto la minaccia con la moglie.