Categorie: Cronaca
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20 Settembre 2024 10:25

Il silenzio e la perdita di vite: “Crescita degli incidenti. Vigilanza sugli ingressi”

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Anche i due lavoratori egiziani che sono morti per intossicazione nel 2022 in un cantiere di costruzioni a Moltrasio erano considerati “invisibili”.

Erano stati assunti a San Siro, Milano, dove risiedevano, per lavorare alla creazione di lussuose residenze sulle rive del lago di Como. Il luogo in cui hanno terminato la vita era un container in cui erano costretti a dormire. Le indagini preliminari, coordinate dalla Procura di Como, stanno ancora cercando di definire le responsabilità inerenti l’incidente e l’intera pratica di assunzione. Ci sono volute due settimane, in un caso differente, per stabilire la vera identità di un lavoratore egiziano che è morto nel settembre del 2022 dopo essersi gravemente ferito in un incidente sul lavoro in un cantiere situato in via Pasolini, zona residenziale di Cascina Merlata.

Contratti con anomalie, mancanza di formazione ed il mancato rispetto delle normative, sono situazioni strettamente legate alla drammatica frequenza di incidenti sul lavoro, in cantieri dove non è insolito trovare lavoratori oltre i 70 anni di età, insieme a giovani che sono appena arrivati in Italia. Secondo Feneal Uil, il numero di morti in incidenti sul lavoro nel settore edile in Lombardia continua ad aumentare. Negli ultimi tempi, il numero di vittime è aumentato da 96 a 133.

Nel 2024 la tendenza non è cambiata in meglio, perché nei primi 7 mesi dell’anno, il numero totale di vittime sul lavoro in Lombardia è già arrivato a 102. Riccardo Cutaia, Segretario Generale di Feneal Uil Lombardia, spiega che “queste disgrazie non sono fatti isolati, ma sono il risultato di decisioni sbagliate, trascuratezza o mancanza di misure preventive. Il problema è particolarmente serio tra i lavoratori immigrati, che vivono spesso in condizioni di instabilità”.

I lavoratori con contratti a termine o irregolari sono tra i più vulnerabili, spesso privi di una formazione appropriata e talvolta mancano di adeguata protezione. Il fatto che abbiano contratti instabili o incontrino ostacoli linguistici non rende la loro vita meno preziosa. Secondo i sindacati, il sistema esistente di licenze con punti nel settore edile potrebbe non essere una risposta efficace. Cutaia sottolinea che tale sistema è lento, inefficace e le penalità vengono applicate solo dopo la verifica di un incidente grave o mortale.

Sarebbe invece di cruciale importanza creare un sistema di controllo accurato all’entrata dei siti di costruzione per verificare l’identità di ciascun lavoratore e prevenire la falsificazione dei documenti. Questo problema si è aggravato con l’aumento delle società create in brevissimo tempo per beneficiare degli incentivi fiscali nel settore edile, alimentando la richiesta di manovalanza. Questi reati si celano all’interno della catena di subappalti, tema centrale di un dibattito a livello europeo.

Una delegazione sindacale lombarda di Cgil, Cisl e Uil ha partecipato a un protesta a Strasburgo, ribadendo le proprie richieste: assicurare l’uguaglianza di trattamento nei subappalti, regolamentare la mediazione del lavoro, vietare il distacco dei mediatori e potenziare i metodi di verifica per proteggere i diritti dei lavoratori.

Concludono dicendo: “Vorremmo sollecitare il neo eletto Parlamento europeo a dare priorità alla limitazione della pratica del subappalto e alla garanzia dell’uguaglianza di trattamento dei lavoratori, migliorando i meccanismi di verifica per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori anche a livello internazionale”.