Il 20 settembre, molti lavoratori si sono impegnati nello sciopero dei trasporti, che ha visto una partecipazione raddoppiata.
Tuttavia, Al Cobas, uno dei sindacati all’origine del movimento di protesta, ha deciso di annullare la sua partecipazione programmando una nuova data. Il sindacato ha rinvocato la protesta di Atm a Milano e pianificato un nuovo evento, a livello nazionale, per venerdì 18 ottobre. Nel frattempo, altri sindacati – Cub trasporti, Cobas lavoro privato, Adl Cobas e il Sindacato generale di base (Sgb) e Usb – hanno mantenuto l’intenzione di scioperare come previsto il 20 settembre.
Al Cobas ha deciso di rinviare lo sciopero a causa della grande concentrazione di scioperi in un breve intervallo di tempo tra tutta la categoria dei lavoratori dei trasporti, indetti da più di 10 sindacati tra confederali, autonome e di base.
La segreteria di Al Cobas espone tali circostanze che hanno portato alla confusione tra i lavoratori, schiacciati tra le infondate promesse dei sindacati confederali e la propria ipocrisia demagogica senza fine, accanto all’oscurità di alcune organizzazioni sindacali di base.
Queste ultime, in preda alla “paura della prestazione”, utilizzando gli ostacoli della legge antisciopero 146/90, si riducono a competere l’una con l’altra, gareggiando per chi dichiara lo sciopero prima, evitando qualsiasi coordinamento con i sindacati che hanno condotto significative campagne su territori cruciali per anni, registrando partecipazione e attivismo dei lavoratori mai visti prima.
Questi gruppi sindacali base sembrano più interessati a stabilire la propria presenza in territori e imprese dove non sono attuali, piuttosto che unire i lavoratori, renderli i protagonisti delle battaglie, intensificare sempre più la lotta dei lavoratori e ottenere un autentico potere contrattuale.
Nel mezzo di tale caos, secondo Al Cobas, è estremamente difficile evidenziare i motivi sostenuti da Al Cobas, offuscate e confuse anche dalla disinformazione corrente e dalla sovrapposizione delle rivendicazioni. In alcuni casi, tali rivendicazioni sono quasi riscrivibili, e non giustificano agli occhi degli operai tale divisione e la mancanza di coordinazione tra le forze avversarie.
Il 20 settembre ci sarà un presidio all’Atm e il 18 ottobre una manifestazione.
Il personale di Al Cobas ha programmato presidi fuori dagli stabilimenti Atm di Milano il 20 settembre e sta pianificando una vasta manifestazione cittadina prevista per il 18 ottobre. Le loro rivendicazioni non sono irragionevoli, ma rappresentano il ‘minimum sindacale’ per la reale equità sociale: richiedono 150 euro netti di incremento mensile a livello di impresa e 350 euro in ambito nazionale, applicabili a tutti senza ricercare nulla in cambio.
Rivendicano il diritto alla fruizione delle ferie e la cessazione dei miseri stipendi d’entrata, dei privilegi, dei bonus personalizzati, delle gratifiche una tantum e delle discriminazioni. Non vogliono contribuire a fondi pensione privati e assistenza aggiuntiva; e, in conclusione, richiedono migliori condizioni di sicurezza e igiene sul posto di lavoro.