Milano, 20 settembre 2024 – La fuga dei medici dagli ospedali statali, strappati via grazie a generose offerte da un privato in convenzione, che ironicamente beneficia di guadagni sicuri proprio mediante il sistema sanitario della Lombardia, sta diventando un problema.
Questo privato, nonostante fornisca solo il 40% dei suoi servizi in termini di valore, viene scelto dalla Regione, il finanziatore pubblico, solo per una su 10 prestazioni (il 10% del budget).
Per ora, è solo un progetto, ma l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, ha espresso l’intenzione di affrontare l’argomento durante un incontro della commissione Sanità del Pirellone. Ha discusso dei piani per ridurre le liste d’attesa e della necessità di medici specialisti, sottolineando che “non possiamo duplicarli in 3D.
Forniremo incentivi e cercheremo di fermare ogni perdita dal settore pubblico”.
Il dibattito si svolgerà martedì in un incontro con i direttori delle organizzazioni pubbliche e i rappresentanti del settore privato in convenzione. L’argomento principale sarà : “Ci sono medici che lasciano gli ospedali pubblici per lavorare per i privati in convenzione, un’azione che non tolleriamo più. Non avverrà immediatamente, ma stiamo elaborando un provvedimento per prevenirlo. Se un ospedale privato in convenzione ci toglie un medico, ci mette in difficoltà e questo non rientra nello spirito di squadra.
Stiamo valutando delle contromisure, potremmo anche considerare di interrompere la convenzione”.
Il direttore generale del Welfare, Marco Cozzoli, svela un paradosso riportato in un rapporto sul programma di sviluppo sostenibile della regione. Sebbene nel 2023 in Lombardia siano state fornite circa 700 mila prestazioni in più rispetto all’anno precedente, nell’ambito della sanità pubblica, i tempi medi di attesa sono aumentati da 51 a 58 giorni. L’efficienza oraria è diminuita dal 77% nel 2022 al 75% nel 2023.
Questo è dovuto all’aumento delle prescrizioni – nel 2023 i medici ne hanno rilasciate un milione e 250 mila in più rispetto al 2019, nonostante l’incremento di 150 mila prestazioni. Fra gennaio e agosto dell’anno in corso, le prenotazioni sono cresciute del 19% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il Welfare prevede di aggiungere circa un milione di appuntamenti tra aprile e dicembre per soddisfare la domanda, con una dotazione di 84,6 milioni di euro, di cui 61 già assegnati, 20 destinati ai privati e 41 al settore pubblico, che estende il proprio orario fino alle 20 e il sabato mattina.
“Ora – spiega Cozzoli – dobbiamo iniziare a valutare anche l’appropriatezza della domanda”. Ciò include la gestione dei pazienti cronici, che rappresentano il 70% delle visite e degli esami. I medici ospedalieri dovrebbero programmare i loro controlli direttamente. Inoltre, grazie ad una recente modifica della legge nazionale contro le liste di attesa promossa dalla Regione, verrà applicata un’ammenda per coloro che non si presentano ad un appuntamento o a un esame.
Questo “no show” è già stato ridotto del 50% grazie all’introduzione dei recall, liberando oltre ventimila appuntamenti tra maggio e agosto.
Un incremento nell’uso delle prescrizioni elettroniche è stato osservato in Lombardia; la percentuale è passata dal 57% del 2022 al 70% tra gennaio e agosto del 2024. Questa digitalizzazione delle ricette ha anche permesso una riduzione della necessità per le prescrizioni fisiche, con una diminuzione da 150 mila a 75 mila e un obiettivo finale di 50 mila.
C’è un’attesa generale per l’introduzione del Cup unico, un progetto che il Welfare vede come un successo. Questo rende i privati partecipi e limita le possibilità di società che non hanno rispettato gli obblighi contrattuali di partecipare a future gare. Tuttavia, questo progetto ha presentato notevoli sfide. Come spiega Bertolaso, “in un solo ospedale, abbiamo scoperto tremila agende”. Sostiene, tuttavia, che il Cup sara effettivo, sebbene più tardi di quanto sperato, tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.
L’ASST della Franciacorta avvierà queste modifiche entro il mese, e si prevede di estenderle a tutta la provincia di Brescia entro la fine dell’anno. Queste modifiche, che coinvolgeranno quattro ASST e la Poliambulanza privata, interesseranno l’8% delle visite e analisi effettuate dai servizi pubblici della Lombardia. Nonostante l’impegno di Bertolaso, Pierfrancesco Majorino del PD ha espresso grande preoccupazione, riconoscendo il suo sforzo ma anche la sua evidente difficoltà.