Nel sistema sanitario lombardo, si era pensato che il processo di nomina per i leader di quattro Irccs fosse concluso poco prima di metà febbraio, completando la prima fase iniziata prima di Natale con la selezione dei direttori generali degli Ats, Asst e Irccs.
Questa procedura è stata fortemente influenzata dal crescente potere di Fratelli d’Italia, il partito di maggioranza relativa anche in Lombardia. Ci sono stati inevitabilmente esclusi ma per alcuni l’estate ha offerto l’opportunità di tornare in gioco.
Nelle aziende sanitarie pubbliche esistono gli Oiv, Organismi di valutazione indipendenti, come il Nucleo di valutazione delle prestazioni (Nvp). Le loro responsabilità includono l’analisi e il monitoraggio delle performance organizzative e individuali, l’assicurazione dell’affidabilità dei processi di misurazione e valutazione e la supervisione generale dei controlli dell’organizzazione.
Questi ruoli sono posizioni fiduciarie, assegnate dai direttori generali per un periodo di tre anni dopo un avviso pubblico di manifestazione di interesse.
Il 13 Agosto, Stefano Manfredi, direttore generale del San Matteo di Pavia, ha nominato Marco Luigi Votta come uno dei tre membri del nuovo Nvp, selezionato tra 47 candidati. Votta aveva precedentemente lasciato la presidenza dell’Istituto nazionale dei tumori a fine dicembre senza essere nominato in altri consigli di amministrazione.
In arrivo per il suo 71° compleanno, Votta ha un passato come veterinario nelle aziende sanitarie lombarde e come consigliere regionale di Forza Italia due decenni fa. Ha servito come presidente di Manfredi all’Istituto dei tumori, posto da cui si è dimesso all’inizio del 2022 per assumere un ruolo al San Matteo. Il suo mandato quinquennale dovrebbe concludersi alla fine dell’anno. Votta è stato nominato in un altro Nvp, l’Asst Bergamo Ovest, dal nuovo dg Giovanni Palazzo, a fine luglio.
Questa doppia posizione è ammissibile poiché si possono avere al massimo due cariche contemporanee negli Oiv. Un altro che ha due incarichi è Roberto Comazzi, padre dell’assessore regionale Gianluca, un cardiologo di 77 anni. Comazzi è nel Cda del Policlinico di Milano da febbraio dopo aver passato otto anni in quello dell’Istituto dei tumori, sempre nominato dalla Regione e in precedenza nel Cda dell’Irccs Besta, come suggerito da Letizia Moratti, all’epoca sindaca.
È importante notare che la sua posizione in cda è gratuita, essendo lui in pensione, mentre i ruoli negli Oiv sono pagati, anche per i pensionati, grazie a una deroga alla legge Madia, con un’indennità annuale lorda del 70% di quella che spetta ai membri del Collegio sindacale. Comazzi è stato incaricato, fino al 2027, nel Nucleo di valutazione delle prestazioni del Besta dal dg Angelo Cordone, con una delibera che prevede compensi di 14.641,55 euro lordi per il presidente e di 11.713,24 euro a testa per gli altri due membri.
Già dal 2021, l’ex cardiologo era un membro del Nvp dell’Ats della Brianza.