Categorie: Cronaca
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17 Settembre 2024 10:39

Milano è al primo posto per i crimini in Italia, con i furti più frequenti, anche se le rapine sono leggermente diminuite. L’urgenza delle violenze sessuali persiste

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Anche nel 2023, Milano si mantiene come la provincia con il tasso più alto di criminalità in Italia.

La città metropolitana e le sue aree limitrofe continuano a mantenere i primi posti (o ad esserne molto vicine) nelle classifiche non molto lusinghiere di reati stradali quali furti e rapine. Anche se questi tipi di crimini, che spesso causano maggiore allarme tra i residenti e alimentano le polemiche politiche, stanno registrando un leggero calo generale. Tuttavia, si riscontra un aumento minimo, in accordo con quanto rilevato l’anno precedente, dei casi di violenza sessuale.

Questa è l’immagine che emerge come ogni anno dal rapporto del Sole 24 Ore, basato sulle statistiche fornite dalla banca dati interforze del Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno. Nel 2023, le denunce (il 63% delle quali sono state fatte in città) hanno raggiunto 230.394, ovvero 5.316 in più rispetto alle 225.078 del 2022, con numeri inferiori solo a quelli di Roma (256.832 nella Capitale rispetto alle 231.293 del 2022) e in aumento di poco più del 2% rispetto al 2022 (e del 4,9% rispetto al periodo pre Covid).

Concentrandoci tuttavia sull’indice di criminalità, che calcola il numero di denunce per 100mila abitanti, Milano si posiziona al primo posto con 7.093,9 (rispetto a 6.991,3 nel 2022), davanti a Roma con 6.071,3 (che ha subìto un notevole aumento dalle 5.485,4 dell’anno precedente); al terzo posto figura Firenze, relegando Rimini fuori dal podio. Prima di analizzare i singoli reati, è importante fare una premessa.

Prima di analizzare e confrontare, c’è tre considerazioni fondamentali: l’inclinazione della popolazione ad appellarsi alla polizia (generalmente alto in queste aree); le opinioni, positive o negative, sull’efficacia delle operazioni delle forze dell’ordine in un’area specifica; l’aumento o diminuzione di persone che scelgono una città per le vacanze. Con queste premesse, Milano risulta ancora al primo posto per denunce di furti, seguita da Roma e Rimini.

Nonostante questo, i dati mostrano una diminuzione rispetto al 2022: le denunce ogni 100.000 abitanti sono state 3.832,8, rispetto alle 3.871,3 del 2022. Lo stesso discorso vale per i furti abili: la città è al primo posto, ma con un tasso di criminalità più basso rispetto all’ultimo rilevamento (902,7 contro 1.030,1 nel 2022). Per quanto riguarda le rapine, Milano si posiziona al secondo posto nel totale (128,4 denunce ogni 100.000 abitanti), ma scende dal primo al terzo posto per le rapine violente in pubblico, con un calo di 1,2 denunce ogni 100.000 abitanti.

Si posiziona al secondo posto per i danni (957,3 come indice di criminalità), dietro Torino e davanti a Prato. Riguardo ai casi di violenza sessuale, i numeri non sono rassicuranti e seguono un trend crescente riscontrato già dodici mesi fa. Il numero dei casi riportati ogni 100.000 abitanti è aumentato rispetto al 2022, un anno che ha già visto un aumento: siamo a 18,7, terzo dato come tasso di criminalità dietro Trieste (24) e Bologna (21,4).

Nell’arco di un biennio, dal 2021 al 2023, la città ha registrato un notevole salto di posizioni, passando dal settimo al terzo posto su 106 province. La classifica del 2022 la collocava al quarto posto, con 18,2 denunce. Tuttavia, un dato rassicurante emerge riguardo agli omicidi volontari. Nel 2022, Milano si trovava al trentesimo posto con un totale di 20 denunce nell’intera area metropolitana, equivalente a 0,6 per ogni 100.000 abitanti.

Nel 2023, invece, la città si classificava cinquantacinquesima, con 16 denunce totali e un tasso di criminalità di 0,5. Riguardo alla questione della droga, spesso non adeguatamente considerata dal pubblico e raramente discussa nei dibattiti riguardanti la percezione di sicurezza, si sottolinea che la metropoli e le aree circostanti si trovano al terzo posto per denunce di spaccio di stupefacenti, con 66 denunce per ogni 100.000 abitanti, dopo La Spezia e Padova.