Il Palazzo Reale di Milano accoglie, dal 17 settembre al 17 novembre 2024, “Mike Bongiorno 1924-2024”, la prima grande rassegna curata in onore del celebre presentatore, in occasione del centesimo anniversario della sua nascita.
Nicolò Bongiorno, figlio di Mike, ritiene questa mostra un modo impeccabile per condividere e celebrare le prodezze della vita di suo padre. Il suo infaticabile impegno ha permeato le famiglie italiane da nord a sud per oltre sei decenni, e il suo ricordo continua ad abitare nel cuore delle persone. Questo viene evidenziato anche da una poesia dedicata a lui dalla rinomata poetessa Alda Merini, celebrando il suo generoso spirito.
La rassegna espone una vasta collezione di immagini, memorabilia, oggetti personali, reliquie artistiche e premi, molti dei quali vengono mostrati per la prima volta. Questi sono stati gentilmente messi a disposizione dagli archivi della Fondazione Mike Bongiorno, permettendo ai visitatori di avvicinarsi alla vita personale e professionale dell’adorato conduttore. La mostra inizia con un contributo video di Aldo Grasso illustrando l’impatto che Mike ha avuto nell’industria televisiva.
Gli ospiti hanno l’opportunità di vivere da vicino determinati momenti salienti della carriera di Mike attraverso ricostruzioni di scene contestuali dall’epoca. Alcuni esempi includono un emittente radio americano degli anni ’40, un bar degli anni ’50 – un luogo in cui gli spettatori si radunavano per seguire i programmi del momento, l’iconica cabina rossa e bianca di Rischiatutto, dove i visitatori possono provare a essere concorrenti o conduttori, e la riproduzione in scala della ruota de La ruota della fortuna.
Il percorso del documentario si snoderà attraverso i film biografici. Grazie alle parole del presentatore, la trama seguirà la sua vita e quella degli italiani dal 1920 fino ad oggi. I materiali filmati di Rai e Mediaset, che hanno contribuito significativamente al progetto, avranno una vasta rappresentanza. Inoltre, saranno discusse le passioni principali del presentatore, come lo sport e la montagna.
Mike Bongiorno, nome all’anagrafe Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, figlio di madre torinese e padre italo-americano, è stato il pioniero della televisione pubblica italiana.
Il 3 gennaio 1954 con lui è nata la televisione italiana con il fine di intrattenere il Paese. Da quel momento, Bongiorno è diventato un pilastro della cultura italiana, attraversando generazioni e dando un volto familiare allo spettatore con le suas espressioni sempre presenti. Il suo sorriso caloroso rifletteva una vita ricca di avventure, essendo stato una staffetta partigiana, prigioniero a San Vittore e nei campi di concentramento, e successivamente una star della radio americana tra il 1945 e il 1953, prima di diventare un’icona della televisione italiana.
Dell’America, Bongiorno ha conservato uno spirito aperto e innovativo, importando in Italia il formato del telequiz. I suoi legami con la televisione non si sono mai interrotti, considerando gli studi televisivi come una seconda casa. La lista dei programmi che ha ideato, creato e condotto potrebbe facilmente riempire i palinsesti dei prossimi anni. Bongiorno, precursore dei tempi, è riuscito a trasformare persone comuni in eroi con il suo programma “Lascia o raddoppia?”, dando così origine a un fenomeno che sarebbe diventato comune e di successo nella televisione futura.
Migliaia di fan affollavano bar, case di amici e persino cinema per guardare il popolare show televisivo che sostituiva temporaneamente i film. Questo straordinario successo ha portato alla creazione di due pregevoli opere cinematografiche: “Totò, Lascia o raddoppia?” e “C’eravamo tanto amati”. Il presentatore di “Rischiatutto”, considerato da lui stesso il suo programma di maggior successo, è stato affiancato da una giovanissima Sabina Ciuffini, la prima showgirl a cui è stato concesso di parlare in televisione.
La sua importante contribuzione alla TV commerciale ha rivoluzionato il modo di comunicare televisivo. Silvio Berlusconi gli offrì di diventare il volto di TeleMilano 58, avendo riconosciuto in lui l’unico capace di gestire le ritmiche pubblicitarie di un canale grazie alla sua esperienza con la TV americana. Così, divenne il portabandiera di una televisione più avanguardista. Condusse “Rischiatutto” ed undici edizioni del Festival di Sanremo dalla fine degli anni 60 fino al 1997.
Dopo il suo ritiro, i suoi programmi hanno continuato a trovare successo con nuovi presentatori. Gli ultimi anni della sua carriera sono stati segnati da una rinascita professionale, durante la quale ha dimostrato il suo lato più divertente e brillante, anche grazie alla collaborazione con Fiorello e alle loro divertenti improvvisazioni. Il conferimento della laurea honoris causa in televisione, cinema e produzione multimediale presso l’Iulm di Milano, ha rappresentato un sentito riconoscimento alla sua carriera che ha toccato la sua sensibilità.
Mike si distingueva come un presentatore televisivo e radiofonico di fama, famoso per il suo stile unico e irripetibile, rendendolo il più riconosciuto e imitato. Ha saputo fondere il suo vissuto personale con l’ecran, evolvendo da pioniere a protettore indiscusso del telequiz, con un’inclinazione spontanea a cercare di raggiungere sempre nuovi obiettivi in ogni sfida. Le sue gaffe indimenticabili, mescolate con una dose di autoironia e accompagnate da sorrisi rivelatori, hanno trovato spazio nel linguaggio popolare, permettendo agli spettatori di identificarsi in lui.
L’esposizione è suddivisa in dodici segmenti distinti, che illustrano la sua vita privata e la sua carriera. Si estende dai suoi giorni come partigiano durante la resistenza fino alla prigionia a San Vittore, passando attraverso i suoi legami con l’America. L’esibizione comprende il suo arrivo in Italia, dove ha sancito l’origine della televisione, i suoi quiz storici, gli spot pubblicitari che sono diventati pilastri della comunicazione, i recenti programmi degli ultimi tre decenni come “La ruota della fortuna” e un’analisi sociologica del “fenomeno Mike”.
L’esposizione offre al pubblico l’occasione di un incontro unico con il presentatore, permettendo di “respirare” tutto l’affetto che gli è stato mostrato e svelando come la sua voce risuoni oggi più forte che mai. È impossibile non ripensare a lui con un sorriso e ricordare il suo inconfondibile grido “Allegria!”.