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Scopriamo chi è Renato Bosetti, il recente leader della Curva Nord dell’Inter

Alcuni parlano di un passaggio al retroscena, parzialmente corretto, dal momento che Renato Bosetti è stato membro dell’amministrazione della Curva Nord dell’Inter anche durante gli ultimi anni turbolenti. In quel periodo, le brigate di tifosi nerazzurri erano guidate da Vittorio Boiocchi e Andrea Beretta: il primo tragicamente assassinato vicino alla sua abitazione nell’ottobre 2022 da assassini ignoti, il secondo incarcerato per l’uccisione di Antonio Bellocco a Cernusco. “Sono un rappresentante della curva nord”, dichiarò il 54enne Bosetti con la sua voce rauca in un video su Youtube, nel tentativo di spiegare la nuova disposizione dei tifosi nerazzurri in seguito alla scomparsa dello “Zio” Vittorio e gli eventi correlati all’Inter-Sampdoria, mettendo in risalto la sua presenza e il suo impegno costante negli spalti verdi del secondo anello.

Cambio di leadership
Il suo significativo contributo, lungo e rispettato, gli ha permesso di ottenere la nomina ufficiale di nuovo “reggente” dell’organizzazione dei tifosi dell’Inter, annunciata giovedì sera durante l’incontro al Baretto di San Siro dei sostenitori nerazzurri in seguito alla morte di Bellocco e l’arresto di Beretta. “Renatone”, come è conosciuto, diventa sostanzialmente il successore di Marco Ferdico, che per alcuni anni è stato il portavoce della Curva Nord, un personaggio molto vicino a Bellocco come confermato dai molti post condivisi su Instagram in questi giorni, ma anche considerato un fidato follower del Berro, che non aveva accesso né allo stadio né a Milano. Si è venuti a sapere che Ferdico rimarrà nel consiglio della curva, ma non sarà più il portavoce, né allo stadio né online.

La “compito”
E’ proprio Renato Bosetti, 54 anni, con residenza ufficiale nel Lodigiano ma figura ben nota a Milano, e con uno sfondo politico di estrema destra, tanto che nel 2018 si è candidato per le Regionali con il movimento Casa Pound, che ha il compito di mantenere unito un gruppo che potrebbe rischiare di perdere consistenza ed univocità. Nonostante la sua affiliazione politica, attualmente sembra che l’ultimo pensiero di Bosetti sia la politica. Sta affrontando le conseguenze dei recenti eventi In seguito alle inchieste condotte dalla Procura di Milano, alcune relative a eventi passati che hanno preceduto il crimine di Cernusco, alcuni fan potrebbero perdere interesse nel frequentare uno spazio sotto l’occhio scrutatore degli investigatori, o i più “intransigenti” potrebbero voler distanziarsi da un’organizzazione accusata di anteporre il business (anche oltre lo stadio) al supporto vero e proprio.

Il comunicato
“La cosa fondamentale adesso è unicamente sostenere la nostra squadra”. Questo è il messaggio di continuità, in qualche modo scontato, che Bosetti ha condiviso alla vigilia dei viaggi a Monza e Manchester e prima del derby del 22 settembre contro il Milan con le attese coreografie. Ad affiancare Bosetti troveremo Nino Ciccarelli, altro leader storico della curva con cui la maggior parte degli ultras interisti si identifica a causa del suo carisma e attivismo.

Abbiamo precedentemente parlato della lunga carriera di militanza di Renato Bosetti. Fondatore degli Old Fans, un gruppo di tifosi più anziani che di recente sono passati dal primo al secondo anello presso la trasensenna verde secondaria. Inoltre, Bosetti gestisce un negozio di articoli ultrà chiamato Old Fans situato in via Gianella, nel quartiere Baggio. Ancora prima, per molti anni Bosetti è stato uno dei leader degli Ultras 1975, uno dei cinque gruppi storici integrati nella sigla unica “Curva Nord Milano 1969”, introdotta durante l’amministrazione Beretta-Ferdico. Questa sembra più una decisione estetica o “strategica” che sostanziale, poiché i gruppi individuali continuano a esistere, commercializzano i loro prodotti e sventolano le loro bandiere distintive. Durante la stagione calcistica precedente, è stata presa una decisione ancora più radicale: tutti i simboli dei singoli gruppi dovevano sparire dalla grande striscione “Curva Nord Milano 1969” e le bandiere e gli stendardi dovevano essere ritirati. Tuttavia, in questo inizio di stagione, sono tornati. Da ora in poi, il banner dovrebbe presentare solo la scritta “Curva Nord”.

Parlando del suo curriculum “extra-calcio”, Bosetti ha numerosi Daspo e alcuni precedenti penali per resistenza a un ufficiale di pubblica sicurezza, guida senza patente, reati contro le persone e armi. La sua voce è stata catturata in alcune intercettazioni telefoniche mentre discuteva con Andrea Beretta degli affari della curva. Rispetto al commento di Beretta che il ruolo di capo curva dovrebbe fornire un ritorno economico e che non gli importava della “mentalità ultras”, Bosetti rispose: “Nessuno lavora per la gente”. “Questo è lavoro”, ribatté Beretta, a cui Bosetti concordò rispondendo: “Siamo in due a pensarla così”.

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