L’indagine della procura su concessioni edilizie irresponsabili ha messo sotto i riflettori “Bosconavigli”, un progetto immobiliare guidato dall’acclamato architetto Stefano Boeri, tra alcune altre operazioni di sviluppo urbano in corso.
Al 31 agosto, 14 di queste operazioni erano state esaminate. Queste indagini hanno portato alla luce violazioni in numerosi cantieri milanesi di grande importanza, con quasi tutti che presentano una mancanza, in vari gradi, del “piano attuativo” necessario per la costruzione e i relativi servizi per i residenti dell’area interessata dal nuovo edificio. In alcuni casi, la violazione riguardava l’altezza dell’edificio, che raggiungeva 41 metri, superando il limite di 25 metri che elimina la necessità di un piano attuativo.
Altre irregolarità includono l’assenza di una risoluzione del Consiglio Comunale o del Comitato esecutivo e una convenzione urbanistica sancita da un notaio tra il costruttore privato e un funzionario comunale. Le accuse riguardano anche “Bosconavigli”, nel quartiere di San Cristoforo, un’area a sud di Milano che sta subendo una forte gentrificazione. L’architetto di fama mondiale Stefano Boeri è tra i nomi menzionati nell’avviso di chiusura delle indagini, un segno premonitore della richiesta di rinvio a giudizio.
L’indagine è condotta dagli investigatori della Procuratrice aggiunta di Milano, Tiziana Siciliano, dai pubblici ministeri Paolo Filippini, Mauro Clerici e Marina Petruzzella, e dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf. Stefano De Cerchio, anch’egli coinvolto nel progetto come architetto, è anch’egli sotto indagine.
Anche il gestore del progetto, l’edificatore, il promotore e due funzionari municipali, Andrea Viaroli e Giovanni Oggioni, ex direttore della struttura unica per l’edilizia e membro della Commissione paesaggio, sono oggetto di indagini.
Secondo le informazioni ricevute in una consulenza richiesta dai pubblici ministeri, firmata dal giureconsulto Alberto Roccella e dall’urbanista Maurizio Bracchi, alcune irregolarità erano già emerse nelle azioni giudiziarie. Il piano Il progetto, ispirato dal pluripremiato Bosco Verticale, prevede la costruzione di 90 case su un terreno precedentemente non edificato. I pubblici ministeri hanno sollevato l’argomento sui prezzi pagati in relazione alla vendita dei terreni. “Nel piano Bosconavigli, l’ufficio edilizia unica della città ha illegittimamente ridotto del 25% il valore di mercato sulle somme pagate, i cosiddetti oneri urbanistici, dalla società di costruzioni nelle aree standardizzate, ossia quelle destinate a strutture pubbliche e di interesse pubblico”, scrive il pm.
Milano 5.0 srl, la società che promuove lo sviluppo del progetto immobiliare, dichiara di essere “sicura di aver agito in buona fede, così come tutti quelli che hanno partecipato al progetto, seguendo le regole, in dialogo costante con le autorità competenti”. La società aggiunge che “attende con tranquillità e piena cooperazione l’evoluzione del procedimento”. Anche l’architetto Boeri dice: “Sono sicuro che la questione sarà presto risolta dalla giustizia”.