Alza il tuo volo per altezze inimmaginabili.
Ancora mi rimembrerò di te, e da lassù, spero tu vegli su di me. Notifiche incise con inchiostro nero adornavano palloncini celesti, distribuiti durante la conclusione del sermone dell’Arcivescovo Mario Delpini. Ogni palloncino salutava Lorenzo con un messaggio semplice: Ciao. Tra la moltitudine di palloncini, uno spiccava, argentato e a forma di cuore. Furono i suoi amici a liberarli verso il cielo, compagni di scuola e squadra della 5A del istituto Allende, sportivi appassionati come lui soprattutto di pallavolo, vestiti con le maglie verdi della squadra della polisportiva Posl di San Luigi.
La banda musicale giovanile di Paderno, con le loro magliette gialle, era presente. L’hanno fatto tutti per salutare Lorenzo e i suoi genitori, Daniela e Fabio, tragicamente scomparsi per mano del loro figlio maggiore Riccardo meno di due settimane prima. Nel loro istituto, c’è un progetto chiamato “La scuola che sbanda” dedicato ai bambini da terza a quinta elementare, e il piccolo Lorenzo stava imparando a suonare il trombone, come raccontato da uno dei professori di musica.
A coronament piangvegliava una ragazza alla madre, dopo il funerale. Per un po’ di tempo, non abbiamo detto nulla a nostra figlia. Come le dici che un suo amico è stato assassinato? Alla fine, non potevamo nascondere il fatto. Quel giovedì è stato difficile per i ragazzi di Paderno Dugnano.
Il ritorno alle lezioni è stato segnato da un’atmosfera di tristezza, reso ancora più grave dall’assenza dolorosa di uno dei loro.
Le bandiere, issate a mezz’asta sugli edifici scolastici, sottolineavano la sordida realtà. Solitamente, questo giorno è atteso con trepidazione, un’occasione per ritrovare gli amici, sebbene anche con una certa malinconia per la fine delle vacanze e il riprendere i doveri scolastici. Ma questo giorno era differente, poiché ci siamo resi conto che uno tra noi era assente, come ci hanno ricordato emotivamente degli studenti tredicenni in via Roma. “Quest’anno scolastico è iniziato in modo arduo” ha sottolineato la sindaca Anna Varisco, presente alle esequie con la sua fascia tricolore, a seguito della dichiarazione di giornata di lutto cittadino.
Ha suggerito di iniziare l’anno riflettendo, attraverso un momento di silenzio o di discussione, garantendo il sostegno alla comunità scolastica. La predica di monsignor Delpini era diretta particolarmente ai giovani; quei giovani che occupavano le file di destra, quelle vicino al coro, con i loro professori. “Forse alcuni diranno che la mia esistenza è stata vuota, ma vorrei essere celebrato come un celebrazione della vita e desidero rivivere per sempre” queste sono le parole che l’arcivescovo ha immaginato dire a Lorenzo in un ipotetico dialogo con Dio.
“Voglio lodare la vita per tutti i miei coetanei che la vivono con tristezza, rabbia e pessimismo. Voglio celebrare la bellezza della vita, dell’amicizia, della maturità, della speranza”. La comunità cristiana di Paderno Dugnano ha deciso di avviare una riflessione sui giovani con una lettera aperta alla città, come lungo processo di elaborazione del lutto, nata all’interno di una famiglia “normale“.
Questo ci induce a riflettere sul modo in cui noi, come adulti, viviamo ed educiamo al rapporto virtuoso, alla protezione della nostra vita e quella degli altri, su come ascoltiamo tra le generazioni diverse, come riusciamo a identificare e accogliere le fragilità, i silenzi, le solitudini e gli sforzi dei giovani.
La comunità del consiglio pastorale della comunità Giovanni Paolo II di Paderno, insieme ai suoi sacerdoti e membri consacrati, ha espresso la sua preoccupazione. Molti giovani (i ragazzi, per intenderci) cercano ascolto, fiducia, affetto e una prospettiva positiva sulle loro aspettative, un dialogo genuino e attenzione verso i loro progetti e le loro fragilità, che spesso rimangono nascoste, inesplorate e non espresse.